Il mandolino simbolo della napoletanità è storia nota. Però spesso tendiamo a sottovalutare l’importanza storica e globale che questo strumento possiede. Infatti, il mandolino è uno dei simboli che ci concede riconoscibilità in tutto il mondo. “Pizza and Mandolino”, risponderà uno straniero qualsiasi non appena si nomina la città di Napoli, o l’Italia in generale.
Storia
Si tratta di un antichissimo strumento con origine ignota ma che ebbe il suo massimo sviluppo nel ‘500. Le sue radici sono antichissime, tanto che i suoi primi antenati, come l’oud arabo e il barbat, risalgono persino al IX o X secolo a.C., mentre il suo utilizzo era comune anche nell’impero Romano. Tuttavia, l’origine del classico mandolino napoletano viene fissata intorno alla metà del XVIII secolo, periodo in cui si ritiene iniziò la produzione da parte della celebre Casa Vinaccia, che li arricchiva con intarsi e decorazioni in avorio e madreperla. Sempre a questa casa produttrice, sembra che si debba la sostituzione, ad inizio ’800, delle corde in ottone con quelle di acciaio. All’epoca questi strumenti erano molto decorati, particolarmente intarsiati, con filamenti in avorio. Il manico era molto lungo, anch’esso realizzato nel dettaglio.
Riconoscimenti esteri
Come accennato in precedenza, che il mandolino sia simbolo della napoletanità è noto. Ma è noto davvero ovunque! Restando nel nostro paese, recentemente nel mondo della musica urban il Mandolino viene citato frequentemente nelle canzoni proprio per rimarcare l’italianità. Inoltre, nei primi 30 anni del XX secolo, i numerosi immigrati napoletani negli USA portarono anche lì i mandolini, e diversi musicisti jazz di allora implementarono lo strumento nelle loro performance. Oltre alla cultura prettamente musicale, nei film di Hollywood quando si deve rappresentare l’Italia il mandolino è tra gli oggetti di scena più frequenti.
Insomma la frase “Il mandolino simbolo della napoletanità” a gran voce e con orgoglio!
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