Il 2 febbraio 2020, giorno in cui è stato isolato il Virus, l’artista italiano Francesco Guadagnuolo nella sua attualità e originalità espone un’opera chiamata appunto “Coronavirus”. Guadagnuolo rende visibile al mondo il Coronavirus e lo fa con una scultura-installazione, un cranio coronato di particolari forme a punta che circondano le particelle virali. Guadagnuolo, lavorando con scienziati, in questa sua indagine culturale neo-umanista, produce un’arte contemporanea che coopera e dispone il sistema con cui discerniamo il creato. Proprio per questa tipologia di mostre di nuove opere, Antonio Gasbarrini ha scelto la definizione di Transrealismo. Tali opere sono interpretate come simbolo di ciò che non è visibile dall’esterno ma dall’interno del corpo.
Dopo Li Wenliang
Il 7 febbraio 2020 moriva Li Wenliang, il Medico cinese che ha dato per primo l’allarme del Coronavirus e che dapprima è stato allontanato dal suo lavoro, poi reintegrato, infettato a sua volta da un paziente ed infine è morto da eroe. Guadagnuolo dedica un’opera al dottore ritraendolo con la mascherina impegnato a salvare i suoi pazienti. Il ritratto di Guadagnuolo è intenso, alimentato da un’emozione che fa ricordare il medico e l’eroe più vicino al popolo. L’artista raffigura il Dottor Li Wenliang, atto ancora a raccontare, attraverso la sua medicina commovente, precaria nella vita ma piena di verità.
Il tributo alle donne
L’8 marzo 2020, in occasione della Festa della Donna, Guadagnuolo espone, al Teatro Europa di Aprilia (LT), la scultura “Il volto della paura” e dedica la “Giornata tra Scienza e Arte” alle operosità delle tre donne scienziate italiane che hanno isolato il Coronavirus. L’omaggio avviene il 7 marzo 2020 alle ore 20,00 con la presentazione dell’opera scultorea, che personifica una donna infettata dal Coronavirus e dalla fragilità umana, che interpreta la cognizione psicologica impersonando “la paura” da Coronavirus.
Emergenza rossa
Guadagnuolo, riconosciuto a livello internazionale, presenta il Progetto “EmergenzaRossa del Global-Art-Cultura-Coronavirus” per affrontare, dal punto di vista artistico-culturale, il COVID-19 e crisi connesse. L’arte fa parte del vissuto della vita e ce l’hanno dimostrato artisti che hanno rappresentato la paura e la morte delle epidemie passate. Nel 2020 Francesco Guadagnuolo testimonia e realizza una serie di opere tutte ispirate al Covid-19 servendosi dell’arte come strumento di salvazione.
L’Europa in frammenti
Francesco Guadagnuolo, un protagonista dell’arte contemporanea internazionale, si unisce all’appello realizzando un’opera “L’Europa in frammenti”. Pensa, infatti, al nostro Paese, oggi ferito sul piano umano, il quale dovrà rialzarsi economicamente dopo il Coronavirus. L’opera pittorica si presenta su uno sfondo di mare dalle linee di solidarietà, che dovrebbero essere condivise da tutti gli Stati che compongono l’Unione Europea.
Aprile 2020
Guadagnuolo presenta la sua nuova opera pitto-scultura-installazione: “COVID-19 dall’animale all’uomo”. È un’opera che parte dall’antica mitologia della metamorfosi dall’animale all’uomo. Al centro un volto uomo-animale, mutamento che ci fa pensare a letteratura, film e fantascienze varie. Sentiamo per colpa del Coronavirus l’ansia e lo smarrimento esistenziale che ci attanaglia quotidianamente. L’opera di Guadagnuolo evidenzia tutto questo con il ‘salto di specie’ con attorno alcuni animali e insetti selvatici che potrebbero esserne la causa. Abbiamo rilevato, con l’occasione del Coronavirus, che le nostre precedenti abitudini di vita hanno recato danni irreparabili, mutando anche il normale equilibrio ecologico ambientale, come anche il modo di vivere della fauna.
Maggio 2020
In momenti problematici come quelli di Maggio 2020, le paure più antiche appaiono fatalmente sulla nostra coscienza: davanti alla morte, siamo impauriti, limitati e soli. In un momento in cui si percepisce sull’Europa l’aumentare dell’oscurità incombente del Coronavirus, il segno plastico della scultura di Francesco Guadagnuolo chiarisce la sua spendibilità odierna, mentre all’orizzonte appare un futuro sempre più apprensivo. L’opera “Silenzio…Morte…Coronavirus” rappresenta una donna morta da Coronavirus, protetta da un velo, che svela la morte nella sua silenziosa drammaticità. Questa donna sembra volerci raccontare la sua vita: perché il valore della persona umana, di qualsiasi età essa sia, è sacra.
Clinica dell’abbandono
Giugno 2020. “Clinica dell’abbandono” nasconde nel profondo di ogni uomo la ricerca della propria identità. L’Uomo ricerca la sua natura umana che più gli appartiene, ma già nella vita è abituato alla malattia e alla solitudine del vivere. Guadagnuolo indica il passaggio dell’uomo malato dell’era contemporanea, ricercando la sua identità per varcare il nuovo mondo. Difatti, siamo in tanti che aspettiamo la nascita della nuova alba.
In Tempo di Coronavirus
L’installazione “Amore e morte” di Agosto 2020 è un’opera con una forte energia data dall’amore che l’artista è riuscito a infondere nelle due figure di Paolo e Francesca, racchiuse in uno stretto cuore rossiccio, che s’infiamma, ma da cui non riescono ad uscire, perché è un amore impossibile. Il tutto avvolto in una natura verde, con un cielo sereno, dove l’amore vibra accanto alla natura del creato, dove noi siamo parte integrante. Guadagnuolo ci vuole dire che l’amore vince su qualsiasi cosa, è la ricchezza più grande di cui ci si può appassionare ed appartiene a tutti coloro che hanno un animo sensibile.
Novembre
Francesco Guadagnuolo attraverso il web evoca la ricorrenza di Ognissanti e Commemorazione dei defunti con un’opera: “In memoria delle vittime Covid-19”. Il dipinto vuole essere un’occasione di solidarietà per tutti coloro che hanno perduto un parente, un amico o semplicemente un conoscente. La calma, la distensione e la solitudine che emergono osservando questo dipinto confortano l’animo di tutti coloro che in un modo o nell’altro sono stati colpiti da questo tremendo e incolmabile lutto. Basti pensare a quelle bare portate nella notte da lugubri camion dell’esercito, con le ombre che si allungavano illuminati dai fari dei mezzi e lampioni della città.
Colori
Mentre musei e gallerie d’arte sono chiusi, Guadagnuolo cerca di dare un bisogno educante attraverso l’arte. L’opera “ITALIA MIA – I colori della paura” è un pannello orizzontale dov’è visibile un’Italia poggiata ipoteticamente su un letto ospedaliero in attesa di cure. Le Regioni sono suddivise da tre colori: giallo, arancione e rosso per distinguere l’Italia al rischio contagio in base a 21 parametri di riferimento messi in atto dal Governo. L’atmosfera che sprigiona l’opera è di una certa energia, perché il ‘motore’ che muove la pandemia sono le particelle sferiche SarsCoV2 che amplificano i contagi, sembrano atomi che girano dando movimento e dinamicità alla composizione pittorica.
Un nuovo anno
L’installazione “COVID- 2021 – Nuova vita” di Francesco Guadagnuolo ferma l’attenzione sulla nascita che è l’istante in cui la nuova vita giunge al mondo e non c’è opera d’arte più esaltante a manifestare tale momento. Il neonato messo al mondo si aggrappa alla mascherina chirurgica squarciandola, cancella il COVID-19 portandosi via l’Anno che tanto ci ha fatto patire, come simbolo di difesa della vita stessa.
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