
Dopo 14 anni, Scampia aggiunge un altro tassello alla propria rinascita: l’Università del futuro. Dopo la Metropolitana, i tamponi solidali, la piazza e i murales di Jorit, la periferia è pronta a diventare un polo culturale. L’Università a Scampia sarà l’emblema del 2021: un anno di rinnovamento dopo il terribile 2020 che stiamo vivendo come evidenziato anche dal rettore Matteo Lorito, che inoltre ha dichiarato a Repubbica.
“I servizi per la popolazione saranno immediati e d’altronde l’emergenza Covid ci fa capire quanto è importante spostare la medicina verso il territorio piuttosto che riempire gli ospedali.”
Sorgerà il Polo di Scienze infermieristiche dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. L’edificio di 10 mila mq ha 7 livelli e i primi 4 sono per la didattica: aule, studi docenti, l’aula magna da 500 posti 32 day hospital, un blocco con due camere operatorie e la segreteria.

Un progetto cominciato nel 2006 per una cifra di 50 milioni di euro da un’idea di Vittorio Gregotti. Tanti gli attestati di stima e felicità, come da parte di Mirella Pignataro di Gridas oppure dai volti che animeranno l’Ateneo che animerà Scampia, pronta a liberarsi anche delle altre Vele dopo l’abbattimento della verde.
Cultura e corsi di laurea ad alto tasso di occupazione come Scienze infermieristiche e della riabilitazione. «Di rilievo la laurea specialistica in nutrizione umana – anticipa Maria Triassi, presidentessa della scuola di medicina – la medicina territoriale ha registrato un elevato tasso di obesità. Ci sarà poi un focus sul diabete, attrezzeremo ambulatori e riuniti odontoiatrici per le cure dentistiche ».
Insomma, Scampia è pronta: gli investimenti e i progetti ci sono e per la prossima primavera anche l’Università sarà pronta per inaugurare l’anno accademico 2021/2022. Il 2021 potrebbe cominciare nel migliore dei modi, anche per Napoli Nord.
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