
Si inaugura oggi, 31 luglio 2020, Senso VIVIANI: progetto fotografico, musico-poetico e gastronomico in omaggio e ricordo a Raffale Viviani. Un progetto che mira alla riscoperta del commediografo napoletano, scomparso nel ’50.
Qualche cenno biografico

Nato a Castellammare di Stabia nel 1888 da una famiglia povera, è solo quando il padre diventa vestiarista teatrale presso l’Arena Margherita di Castellammare di Stabia che il piccolo Raffaele comincia ad appassionarsi a quel mondo… Nell’Arena Margherita recitavano i “Pulcinelli”, ma quando venne alla luce Raffale il padre dovette far fronte ad una profonda crisi economica. Dunque nel 1893 il padre, raccogliendo il materiale di scena e i costumi che gli erano rimasti, decise di ricominciare una nuova vita nel capoluogo di Napoli.
A Napoli, Viviani padre, costruì il teatro Masaniello presso Porta Capuana e fu proprietario di piccoli teatri popolari. Con il passare del tempo e la frequentazione dei teatri del padre, Raffaele cominciò ad appassionarsi sempre di più a quel mondo fatto di costumi e scenografie. All’età di quattro anni e mezzo iniziò a calcare le scene dei palchi popolari di Napoli indossando un costume da pupo e cantando in uno spettacolo marionettistico.
Da lì in poi la crescita nel mondo del teatro fu continua e inarrestabile. In scena, Raffaele Viviani fu maestro nel dare vita a sentimenti, ansie, gioie e problemi del popolo napoletano che, anche riscattandosi, restava umile. Nasce il “popolo vivianesco“- consultabile in un’ antologia promossa dalla mostra fotografica del progetto in collaborazione con Scabec– che in poco tempo diventa una vera e propria metafora del mondo intero.
Senso VIVIANI con Scabec
Raffaele Viviani non ha avuto il passepartout televisivo di Eduardo De Filippo, non ha potuto beneficiare del testamento cinematografico di Totò. Viviani è tutt’ora un patrimonio vergine. Inesplorato. Mistificato. Una dote eruttiva e silente della cultura di Napoli e della Campania che resiste sotterranea nei labirinti emozionali e intellettuali di coloro che non si accontentano del panorama artistico ufficiale e sbraitato.
Queste le parole di Gianni Valentino, poeta, scrittore e ideatore del progetto che a 70 anni dalla scomparsa di Raffaele Viviani, insieme a Scabec riporta al popolo la produzione poetica del maestro. Un vero e prorpio percorso artistico che toccherà anche il mondo della gastronomia: nell’Ipogeo del Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco (via dei Tribunali, 39) con l’istallazione fotografica omonima “Senso VIVIANI” a cura del fotografo Luciano Ferrara e dell’associazione Noos e l’intervento del cuoco Mario Avallone.
Alle esposizioni saranno affiancati anche tre set musicali in formazione da duo. Dolores Melodia con Ciro Riccardi, Mauro Gioia con Gianluca Rovinello, Peppe Lanzetta con Giglio. E ancora, otto reading ritmici e melologhi dalle antiche liriche di Viviani, con Gianni Valentino in voce recitante solista e in duo con il musicista Alfredo Cesarano alle corde.
Informazioni utili
La mostra fotografica resterà visitabile sino al giorno 11 ottobre 2020.
Orari di agosto:
dalle 10 alle 14 (lun-ven), il sabato dalle 10 alle 17, domenica chiuso. Nei mesi successivi, in relazione ai dati della pandemia COVID, verranno comunicati gli orari pomeridiani.
Il biglietto di 6 euro permette di accedere al Complesso museale, visitare la mostra e partecipare agli spettacoli di Senso VIVIANI.
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