Cos’è Uroboro? È la rubrica settimanale nella quale analizziamo un evento storico o un grande personaggio riguardante il passato (recente e non). Nel pezzo di oggi, la nascita di un personaggio dei cartoni animati più amati di sempre: Bugs Bunny!
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla: si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
“CHE SUCCEDE, AMICO?”
Il 27 luglio del 1940 arrivava negli Stati Uniti “Caccia al coniglio“, parte della celebrata serie Merrie Melodies. È qui che, per la prima volta, il mondo fa la conoscenza di Bugs Bunny, o quasi. Già a partire dal 1938 infatti erano comparsi nei cartoni animati dei conigli dispettosi, simili a questo personaggio che funsero da prototipi prima del debutto definitivo. Inoltre il nome Bugs arriverà solo più avanti, nel corto del 1941 “La lepre domestica”.
l coniglio animato è anche figlio di quanto accaduto prima di lui nel mondo del cinema. È possibile rivedere in parte delle sue avventure richiami a tutta quella che era stata l’epoca del muto, con quella comicità spesso fisica, che pervade ancora oggi gli show animati.
NON SOLO CINEMA
Il successo avuto nel cinema ha permesso al coniglio dei Looney Tunes di allargare i propri orizzonti. Nel mondo videoludico, infatti, è impossibile non ricordare “Bugs Bunny: Lost in Time” e il suo seguito “Bugs Bunny & Taz in viaggio nel tempo”, diventati dei piccoli grandi cult nell’epoca PlayStation.
E’ anche diventato iconico, rompendo la terza parete dello schermo, diventando nel leggendario “Space Jam” il compagno di squadra di Michael Jordan, ex guardia dei Chicago Bulls e (per molti) il più grande giocatore di basket di sempre. Insomma, Bugs Bunny è un pò come il vino: più invecchia, più migliora.
Tanti auguri, Bugs Bunny!
Uroboro: Simón Bolívar, el ‘libertador’ del Sudamerica
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