La profezia di Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, non lascia spazio ad interpretazioni. Nonostante l’evidente calo dei contagi e dei decessi, il ritorno autunnale per Ricciardi è praticamente certo. «Tutti i virus respiratori ritornano in autunno da quando esiste l’uomo – ha ribadito – ogni anno c’è una stagione in cui a causa del freddo e della capacità del virus di riprodursi grazie ad alcune condizioni, queste infezioni ritornano. Se lo farà anche questo coronavirus? Lo conosciamo poco, ma siamo convinti di sì».
C’è anche una motivazione che il professore adduce a questo ritorno, e vi saranno parecchie polemiche a riguardo. «L’Italia è calda così, come è caldo il Brasile. Questo virus si diffonderà fra i giovani, che diventeranno i vettori, i portatori di questa infezione e il problema sarà che, a causa della mancanza di misure di sicurezza da parte dei ragazzi, lo trasmetteranno a nonni e genitori e rivedremo di nuovo la pressione su sistema sanitario. Questo si verificherà in autunno». Insomma, dichiarazioni molto forti, che praticamente scaricano le eventuali colpe sui giovani, e non su un sistema sanitario diciamo “poco efficiente” in numerose regioni italiane
«La stragrande maggioranza dei contagi avviene attraverso le mani, quindi lavarle è un’abitudine che può controllare circa il 60% dei contagi, sembra strano perché si bada molto di più alla mascherina. Il distanziamento fisico e il lavaggio delle mani da soli possono evitare quasi il 100% dei contagi. Se in certe circostanze non si riesce a mantenere le distanze, e questo soprattutto negli ambienti chiusi si deve indossare la mascherina. Non dobbiamo essere spaventati ma cauti sì, badare alla pulizia delle superfici e intraprendere tutti quei comportamenti utili fino a quando non si avrà il vaccino». Allarmismo limitato, la profezia di Ricciardi sarà vera?
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