
Le regioni a colloquio riguardo la situazione coronavirus. La situazione è in netto miglioramento, però occorre ancora tanta prudenza. Infatti i miglioramenti non devono lasciare spazio all’incoscienza , e le scene di movida milanese dei giorni scorsi ne sono la prova certa. I pareri delle regioni sono a dir poco contrastanti, e va trovata una soluzione entro questo fatidico 3 Giugno. La posizione del Presidente della Regione Campania De Luca è chiarissima: non si apre tutto senza garanzie. La situazione della nostra regione è tra le più delicate, causa la grande densità di popolazione del nostro territorio. Il miracolo compiuto dalla Campania e dai cittadini non può essere vanificato, quindi servono ulteriori certezze.
Le altre Regioni scalpitano, ma in ordine sparso. Sardegna e Sicilia vorrebbero i «passaporti sanitari» che garantiscano la negatività dei turisti; le Regioni del Nord sono contrarie e così il governo per il quale «non può esserci, scientificamente, una patente di immunità». I pontieri dei vari partiti sono all’opera ma la ricerca di un comune denominatore non è facile. Molto decisa anche in questo senso la posizione dell’Emilia-Romagna, che ha intenzione di riaprire tutto il 3 Giugno. L’assessore alla sanità Donini ha infatti dichiarato che con i dati della regione non c’è alcuna ragione per chiudere, confidando nelle buone abitudini dei cittadini.
La giornata chiave per conoscere il destino di questa fase 2 è il 29 Maggio. Infatti per questa data il comitato tecnico scientifico avrà avuto modo di raccogliere e analizzare i dati del contagio, permettendo al governo e alle regioni di potersi muovere con maggiori certezze. Ad oggi non resta che sperare che i contagi continuino con questa linea, e che tutti i cittadini rispettino le regole, oltre a delle decisioni ponderate da parte della nostra classe politica, con le regioni a colloquio, finalmente.
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1 thought on “Coronavirus: le regioni a colloquio”