È morto Gianni Mura, storica penna di Repubblica. “Sono Gianni, volevo avvisarvi che domani non scriverò la mia rubrica. Qui in ospedale non mi hanno portato il pc e neanche i giornali. Scusatemi”. Sono queste le ultime parole di uno dei più grandi del giornalismo italiano. Repubblica ha riportato le parole dello scrittore 74enne che ieri era in ospedale e l’ultimo pensiero l’ha dedicato al giornale, come tutta la sua vita del resto.
È morto Gianni Mura, che è venuto a mancare questa mattina a Senigallia, ad Ancona, dopo essere stato ricoverato lunedì scorso: ci ha lasciati per un attacco cardiaco. Il giornalista ha cominciato per caso, quando la Gazzetta dello Sport cercava mentre era ancora al liceo classico. Penna indimenticabile dello sport, ha raccontato la Nazionale italiana di calcio con Gianni Brera, suo maestro. Gianni Mura ha ricordato in modo straziante proprio la morte del suo mentore nel 1992.
Tra le sue ultime rubriche, “Sette giorni di cattivi pensieri”. Sul Venerdì, firmava con la moglie Paola la rubrica enogastronomica “Mangia & Bevi”. Nel 2007 ha scritto anche un libro, “Giallo su giallo“, per parlare del Tour de France. Il ciclismo infatti era una sua grande passione.
Come citato da Francesco Saverio Intorcia, dopo la generazione “i senza Brera” ecco “i senza Mura”.
“Vorrei aver passato più tempo con voi. Ma sono contento che abbiamo trovato il modo di dirci quello che non ci siamo detti in tanti anni”
-Gianni Mura
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