E’ stato recentemente presentato a Gioia Tauro,in Calabria, il piano per il Sud del governo Conte. Il Piano Sud prevede all’incirca 123 miliardi di euro. Nel periodo 2020-22 è previsto un impatto di 21 miliardi di euro. Tra i punti principali c’è quello di “un Sud rivolto ai giovani”. In particolare si punta ad investire su tutta l’istruzione, ridurre le disuguaglianze e riattivare la mobilità sociale. Il Piano per il sud del governo Conte mira a scuole aperte tutto il giorno, al contrasto della dispersione scolastica, alla riduzione dei divari territoriali e al potenziamento dell’edilizia scolastica. C’è chi si chiede da dove usciranno fuori i soldi per tutti questi investimenti. Il premier, senza peli sulla lingua, ha affermato che “le risorse le abbiamo, abbiamo quelle interne più quelle europee di cui ci possiamo giovare. Quello che ci è mancato fino ad ora è la capacità di spenderle bene. Questi miliardi di cui parliamo ci sono”.
UN PIANO A LUNGO TERMINE
“Non è un programma che abbia respiro annuale, ma decennale. Significa che l’intero programma degli investimenti nei prossimi dieci anni è strutturato perché gli interventi spot al Sud non funzionano”. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ,con queste dichiarazioni,ha voluto infatti sottolineare il fatto che adesso,chi verrà dopo,dovrà prendersi le proprie responsabilità nel mandare avanti od interrompere questo progetto. Un progetto che punta anche a rendere le infrastrutture come fattore di inclusione sociale contro l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e dei cittadini in condizioni di bisogno. L’intenzione è quella di costruire nuovi asili nido e creare linee ad altà velocità.“Lavoriamo per portare a quattro ore il tempo di percorrenza dei treni da Roma a Reggio Calabria, le stesse della tratta Roma-Torino, entrambe distanti 700 chilometri”.
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