Il Corriere di Napoli è lieto di intervistare Claudio Corcione, difensore della Cesport Italia, squadra napoletana di pallanuoto di Serie B. All’intervista hanno partecipato anche il fratello Roberto e il padre, il Team manager della CesportItalia, Francesco Corcione.
La pallanuoto a Napoli è uno sport ben conosciuto e affermato. Lo sport delle calottine ha sempre portato grandi risultati per la città di Napoli. Nel nostro territorio troviamo tre squadre dalla grande storia: il Circolo Canottieri di Napoli, vincitrice di 8 titoli nazionali e della prestigiosa European Cup nel 1978, il Circolo Posillipo con un palmares ancora più ricco e l’Acquachiara . Il Circolo Posillipo è la squadra che milita in Serie A1, mentre le altre due gareggiano in Serie A2.
Non tutti i giocatori sono conosciuti come Amaurys Pérez, l’ex difensore dell’Acquachiara e della nazionale, che è diventato popolare soprattutto per la sua partecipazione a programmi televisivi come Ballando con Le Stelle, però nuotare con la calottina è sicuramente un’attività affascinante.
La realtà di cui oggi vogliamo parlare è una squadra che con tanti sacrifici e tanta voglia di crescere, è riuscita ad arrivare nelle prime categorie. Stiamo parlando della Cesport Italia, una società dilettantistica ben conosciuta, con a capo il Presidente Giuseppe Esposito. Il team ha raggiunto la storica promozione in A2 nella stagione 2016-2017 e ha gareggiato nella seconda categoria per 3 anni consecutivi. Ad’oggi la squadra partecipa al campionato di Serie B: nella scorsa stagione ha disputato il playoff valido per la promozione in A2.
L’impianto di casa della società è la Piscina Collana che risulta al momento inutilizzabile; per via di alcune problematiche nell’impiantistica, la squadra ha difficoltà nell’utilizzo degli spazi acqua. Ma nonostante ciò la Cesport Italia disputa le sue partite alla Piscina Scandone. La squadra si mantiene con le proprie risorse economiche, con gli sponsor e grazie alle quote associative degli iscritti Under 16,18 e 20.
Di sotto, un estratto delle affermazioni di Claudio, riportate dal Corriere di Napoli
“Noi siamo follemente innamorati di questo sport, giochiamo più per passione che per un ritorno economico. Ci alleniamo due – tre ore al giorno spesso anche in due allenamenti al giorno. Se non hai la passione, questo sport diventa molto faticoso. La pallanuoto è uno sport da seguire fino in fondo per raggiungere degli obiettivi.”
Iniziamo l’intervista con una domanda personale. Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della pallanuoto?
Io ho iniziato da piccolissimo a praticare nuoto a 3 anni allo stadio Collana con la Cesport Italia e verso i 6,7 anni mi è stato proposto la prima categoria Juniores della pallanuoto, ovvero l’Acquagoal. Inizialmente ero molto scettico, caratterialmente affrontare un nuovo percorso, per un ragazzo introverso come me, mi metteva un po’ di timore. Fortunatamente ho trovato una società che mi ha accolto bene, con i compagni che sono stati molto calorosi. Nonostante provenissi dal nuoto, non sono più riuscito ad abbandonare la pallanuoto. La mia vita si svolge in funzione della pallanuoto.
Uno sport che non hai mai lasciato al punto da ritrovarti oggi, dopo aver fatto parte delle squadre giovanili, in prima squadra. La tua squadra è reduce da una grande stagione sportiva in Serie B, quali sono stati i vostri ingredienti vincenti?
Quest’anno è stato un anno molto particolare per via del Covid-19. La società ha chiesto autonomamente la retrocessione. Siamo ripartiti con un progetto nuovo, coinvolgendo i giovani del vivaio: i ragazzi delle categorie 2003-2004-2005, affiancati da 3 senior come il nostro vecchio capitano Alessandro Femiano, Dario Esposito e il nuovo portiere Lello Torti. Siamo stati allenati da Luca Gagliotta, un allenatore che ci ha allenati da quando eravamo più piccoli. Sono contento che la società abbia fatto questa scelta coraggiosa, decidendo di far disputare un campionato impegnativo, come quello di Serie B ai ragazzi delle giovanili. Allo stesso tempo, sono contento per l’allenatore che ha riposto una grande fiducia in noi: essendo noi ragazzi alle prime armi, trovarsi gente più grossa sia fisicamente che di età non è affatto semplice.
Un gruppo consolidato che vede unirsi anche dei fratelli come te e Roberto. A entrambi voglio chiedere quali consigli vi sentite di dare ad un giovane atleta che si vuole avvicinare per la prima volta a questo sport?
Praticare questo sport è molto faticoso, c’è bisogno di molta passione. A differenza degli sport più blasonati come il calcio e il basket, la pallanuoto non è molto redditizia. Spesso capita di infortunarsi, essendo uno sport di mischia. Per via del Covid eravamo molto preoccupati per come si fosse svolta la stagione, però per fortuna è andato tutto al meglio. La pallanuoto ti deve piacere come sport. Noi siamo follemente innamorati di questo sport, giochiamo più per passione che per un ritorno economico. Ci alleniamo due – tre ore al giorno spesso anche due allenamenti al giorno. Se non hai la passione, diventa molto faticoso. La pallanuoto è uno sport da seguire fino in fondo così come gli altri. Il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti è trovare uno sport che piaccia veramente, in modo tale da impegnarsi. Non sempre è stato facile per noi: i sacrifici ci sono sempre, lo sport richiede tempo e impegno.
Gli allenamenti agonistici sono molto intensi, come riuscite a coniugare lo sport con le attività scolastiche ed universitarie?
Per quanto riguarda lo studio, noi abbiamo avuto una società che ci è venuta incontro. Io, per esempio, l’anno scorso sono rientrato in un progetto scolastico nazionale, il progetto Studenti Atleti di Alto Livello, che mi ha agevolato molto. Comunque non è facile praticare uno sport agonistico a questi livelli. In genere chi ha una mentalità sportiva riesce sempre ad ottimizzare i tempi, tant’è vero che in genere gli sportivi riescono ad ottenere buoni risultati scolastici.
La vostra società è molto attiva anche al di fuori della vasca. Siete saliti alla ribalta della cronaca per essere andati in visita in Santa Sede a Maggio durante un’udienza generale del Papa. Avete partecipato a quest’evento spirituale e mi sento di chiedervi quali emozioni avete provato in un’occasione del genere?
Siamo stati innanzitutto onorati di essere stati ricevuti dal Pontefice, non tanto per la sua figura professionale ma per la sua importanza spirituale. È stato molto bello vedere come Papa Francesco sia un Papa molto innovativo. Gli abbiamo donato il gagliardetto e la calottina numero 1. Lo abbiamo visto molto contento dal profondo del suo cuore e questo è stato molto emozionante per tutti. Scambiare due chiacchiere con lui, anche per i più piccoli è stato un momento unico.
Papa Francesco è un Papa che si avvicina molto alla nostra vita comune. Averlo conosciuto, oltre ad essere un privilegio, è stata una grandissima esperienza di vita. Un grazie al Presidente Esposito che ci ha permesso di incontrare il Papa in Ss. Sede. Il nostro Presidente si interessa molto della società sia dal punto di vista economico che umano. Dal momento che entri a far parte della società Cesport, entri a far parte di una società enorme formata da persone sulle quali poter sempre contare. Sono contentissimo di essere cresciuto e di gareggiare in questa squadra; la società tutta si è dimostrata seria e affidabile. Siamo “i cocchi”del presidente. La Cesport è sempre stata una grande famiglia.
Ritornando alle prestazioni della Cesport, hochiesto al Team Manager, Francesco Corcione, informazioni dettagliate sull’andamento della squadra. La Cesport Italia, come noto, ha chiesto di essere automaticamente retrocessa dalla Serie A2 alla Serie B nello scorso campionato, come si spiega questa scelta e quali sono stati i fattori determinanti?
A causa del Covid-19 e per l’andamento economico generale, si sono presentate non poche difficoltà. Ricordo che la nostra squadra riesce a fare i campionati, le trasferte e a dare qualche rimborso spese a dei giocatori solo grazie agli sponsor e a chi ci sostiene.
L’anno in cui ci siamo salvati dovevamo affrontare il campionato di A2; dopodiché, tenuto conto anche dellapandemia, il nostro Presidente ha chiesto la retrocessione in Serie B. Tale richiesta è scaturita dal fatto che avevamo nella nostra cantera molti giovani da far crescere. Così, si è pensato di gareggiare in un campionato alla portata dei nostri ragazzi allo scopo di farli migliorare atleticamente. Dopo un’attenta analisi della Federazione, ci è stato concesso questo passaggio.
Abbiamo iniziato il campionato quest’anno con l’obiettivo di una semplice salvezza. Giocando e affrontando il campionato, i ragazzi hanno creduto nelle loro potenzialità e hanno cominciato a ottenere i primi punti in casa e a fine stagione si sono classificati primi nel girone. Successivamente la squadra ha partecipato ai Playoff per l’accesso in A2, andando aldilà delle aspettative. Siamo rimasti contentissimi delle loro prestazioni nel campionato. I ragazzi hanno affrontato questo percorso con serenità, senza la pressione di raggiungere un obiettivo primario. La vera forza,crediamo, sia stata proprio il gruppo. Adesso aspettiamo di iniziare al meglio la prossima stagione.
Claudio, domanda di rito a conclusione dell’intervista, quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Per il nostro prossimo campionato, il progetto sarà incentrato nuovamente sui giovani. La società si fida delle nostre capacità: saremo il suo risvolto e pensiamo in grande per arricchire il nostro futuro di pallanuotisti della Cesport. Avendo effettuato 2-3 anni in una categoria abbastanza importante già da piccoli, saremopronti per il salto di qualità. Saremo noi, tra qualche anno, i punti cardine della società. Io spero di seguire l’esempio di capitan Femiano e di Dario Esposito.
Ci auguriamo che quest’anno riaffronteremo il campionato di Serie B ottenendo risultati migliori. Per rimanere umili, puntiamo alla salvezza. Quello che verrà in più lo accoglieremo a braccia aperte!
La nostra intervista è volta al termine. È stato un vero piacere per noi intervistare Claudio Corcione e parlare anche con suo fratello Roberto e suo padre, il Team Manager Francesco Corcione. La loro squadra è l’esempio di uno sport sano e salutare in cui solo insieme si raggiungono i risultati e si costruisce il futuro.
Continuate a seguire il Corriere di Napoli per le prossime interviste sportive!
Autore: Elio Torrone
Ho la fortuna di incontrare ogni anno al mare questi ragazzi e di ammirare la loro crescita fisica, confermandomi che la pallanuoto è uno sport di giganti.