Compositori partenopei da scoprire. La musica napoletana non è solo racconto di strada, di vita, è anche cultura, storia, classe. Ecco, quindi, dei consigli per l’ascolto!
Riccardo Muti: Probabilmente il più famoso ed iconico di tutti. Ha avuto modo di esibirsi su tanti grandissimi palcoscenici, italiani e non. Firenze, Napoli, Filadelfia, Monaco, Vienna, Londra, Liegi e al Ravenna Festival. È spesso ospite dei Berliner Philharmoniker e dei Wiener Philharmoniker. Nel 1996 Muti ha diretto questi ultimi in occasione della chiusura della settimana del Festival Viennese, in un tour verso l’estremo oriente (Giappone, Corea, Hong Kong) e in Germania oltre che il Concerto di Capodanno di Vienna nel 1993, 1997, 2000, 2004, 2018 e 2021 (senza pubblico). Per 20 anni direttore d’Orchestra della Scala di Milano, una vera leggenda vivente.
Domenico Cimarosa (1749-1801): Uno dei più grandi rappresentanti della scuola napoletana, Cimarosa è il Classicismo musicale napoletano. Figura centrale dell’opera italiana, ha dato un notevole sviluppo all’opera buffa. Musicista fecondo ha scritto numerose composizioni tra oratori, messe, musica vocale e strumentale e soprattutto 99 opere liriche di cui la più celebre è Il matrimonio segreto del 1792.
Alessandro Scarlatti (1660-1725): Di origini siciliane, Scarlatti fece la sua grandezza nella nostra città. Il suo stile richiama decisamente il Barocco, di cui è stato il maggior compositore della sua epoca. Ai giovani il suo nome sarà familiare per la celebre via vomerese, in realtà Scarlatti è un vero patrimonio della musica partenopea. Produzioni vastissime, le varie influenze artistiche ricevute nel decorso della sua vita lo rendono un compositore variegato ed interessante.
Roberto De Simone: Napoletano DOC, De Simone è il compositore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, un vero cult della nostra città. Per comprendere la sua formazione, nel 1944 assiste ad un’esecuzione della Turandot di Giacomo Puccini al Teatro di San Carlo, dalla quale rimane subito molto colpito e che lo spinge a gettarsi a capofitto negli studi musicali.
Infine, una recente scoperta!
Nicola Sala (1713-1801): Probabilmente il più grande insegnante della cultura classica napoletana.formò musicalmente molti compositori, fra cui l’emiliano Ferdinando Orlandi e il lombardo Ambrogio Minoja. Egli redasse anche parecchi trattati pedagogici, fra i quali le Regole del contrappunto pratico, pubblicato a Napoli nel 1794. Scrisse inoltre varie opere, oratori, messe e cantate. La sua musica è stata recentemente riscoperta dal Conservatorio di Benevento (a lui intitolato) e da Eufoniarché, un’associazione del luogo che pubblica ogni anno sue opere e oratori con l’ausilio di paleografi e latinisti delle università di Napoli, Roma e Parigi.
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