Il giorno dell’anniversario della vittoria del mondiale a Gwanju, Vincenzo Renzuto si racconta ai microfoni del Corriere di Napoli.
-Ciao Vincenzo e grazie di essere qui. Per prima cosa volevo chiederti come è andato il collegiale con la nazionale appena terminato.
-Ciao Matteo e grazie dell’invito. È stato il collegiale più lungo della storia, siamo stati due mesi qui in Sicilia e ci ha fatto bene. Riprendere non è stato facile, ma grazie a Sandro e tutti i preparatori abbiamo ritrovato la forma ideale.
-Pochi giorni fa è stato l’anniversario del mondiale vinto l’anno scorso in Corea. Mi racconti qualcosa di quel mondiale?
-La fase a gironi non è stata facile. Non abbiamo approcciato bene alle gare e Sandro era talmente arrabbiato che, alla fine dei gironi, andammo a mangiare tutto insieme e lui non venne. Il giorno dopo ci fece allenare in una piscina che distava un’ora e mezza dal nostro albergo. Da lì la nostra mente è cambiata, abbiamo capito come approcciare alle partite e siamo arrivati all’obiettivo finale.
-La tua carriera è iniziata a Posillipo, per poi spostarsi in Croazia. Cosa hai imparato da queste esperienze?
-Posillipo mi ha dato tantissimo. Ho iniziato li la mia carriera, ho vinto tanti titoli a livello giovanile e poi ho vinto l’Euro Len Cup nel derby contro l’Acquachiara.
-Dal Posillipo ti sei trasferito a Dubrovnik, in Croazia. Che differenze hai notato rispetto all’Italia?
-Lì la pallanuoto è sport nazionale, viene vissuto in maniera differente. Siamo veri e propri calciatori per farti un parallelismo con l’Italia. Anche la struttura del campionato è differente: in Croazia tra gennaio e marzo si sfidano tutte le migliori squadre ungheresi, montenegrine, serbe e croate.
-Dal Recco ti sei spostato al Brescia. Quale è l’obiettivo della società?
-Quest’anno il Brescia parte sullo stesso piano del Recco. Certo il Recco è la squadra da battere ma il gap è diminuito tra le due squadre. Non ci possiamo nascondere, dobbiamo pontare allo scudetto.
-Quale è il sogno di Vincenzo Renzuto?
-Sicuramente l’Olimpiade è l’obiettivo di ogni atleta. Quest’anno il Covid me lo ha tolto, ma lavorerò sicuramente per arrivare pronto al 2021.
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