Candida Sorrentino, Solista del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, ci ha concesso il privilegio (e il piacere) di un’intervista.
“Sappiamo che le Muse protettrici delle Arti, sono figlie di Zeus re degli Dei e di Mnemosyne Dea del Ricordo e della Memoria. Affermiamo che le Muse sono l’incarnazione dell’ Autorità, del Potere vivificante proprio delle Arti in generale e della Musica e della Danza in particolare, uniche capaci di trasformare la semplice esistenza in Vita”
Tersicore “la gioiosa” patrocina chi, con la sua danza, riesce a trasformare in armonia il caos quotidiano. Sicuramente avrà cara la nostra amica Candida Sorrentino, Stella della danza del Teatro San Carlo di Napoli .
“Premio Massine” a Positano, prima classificata ai provini del Corpo di Ballo del San Carlo ancor prima di aver conseguito il diploma. L’ English National Ballet, l’Arena di Verona, il Maggio Musicale Fiorentino, Spoleto, il Bolshoi di Mosca con Vladimir Derevianko, il Concert for Diana a Wembley, l’Opera di Montecarlo, Oscar della danza 2017. Per usare una metafora, verso il successo più che in punta di piedi ma a passo di marcia.
– Candida vedendoti ballare si ha un’idea estatica di perfezione. Oltre all’impegno profuso e a gli estenuanti esercizi quotidiani, esiste una componente tua personale che ti fa brillare come una stella, puoi dirci il tuo segreto?
-“Ti ringrazio per queste bellissime parole, ne sono onorata. Mi hai anticipato nel testo della domanda… Perché ti avrei detto che sono lo stacanovismo e l’amore per la Danza che mi contraddistinguono fin da bambina. Questi attributi mi hanno consentito di essere chi sono oggi e, sono certa, mi accompagneranno, per sempre.”
Ma tu mi chiedi di svelarti il mio segreto… “Sinceramente non ho mai pensato di averne uno! Posso però dirti, con certezza, che la Fede è sempre stata una Luce rassicurante nella mia vita. Anche nei “momenti bui”. E forse, quando nemmeno me ne accorgo, Lei brilla attraverso di me. Mi piace pensare che sia questo il motivo per cui mi vedete “splendere come una stella”
– Leggendo il tuo curriculum professionale e considerando la tua giovane età come e dove ti vedi nel futuro?
-” Ho iniziato da piccolissima e la danza è divenuta la mia professione già a 17 anni. Ho lavorato in Italia e all’estero ed ho conosciuto e collaborato con tanti componenti del mondo della “Grande Danse Classique“. Una caratteristica professionale mi ha sempre contraddistinto: la “non competitività“. Nonostante quanto di poco umano e poco edificante si racconti sull’ambiente del mondo della danza, io mi sono sempre sentita a mio agio nel collaborare sia in Sala Ballo che in palcoscenico. Mia volontà è quella di ricercare una reciprocità d’intenti con i colleghi per un obiettivo comune, cioè realizzare il miglior spettacolo possibile da offrire al pubblico.”
Nel Futuro prossimo
–“Negli anni ho compreso di avere una dote nel “trasmettere”. Ecco si! Mi sento già pronta ad insegnare e magari, ad aiutare il prossimo, grazie alle esperienze acquisite durante il mio percorso artistico e di vita. È anche vero che ho arricchito il mio bagaglio culturale con una Laurea in Scienze della Comunicazione e sto iniziando a lavorare sul mio Personal Brand e sui Social Media. Online come @candidasor nelle dirette Instagram, spesso mi chiedono pareri e suggerimenti che si tramutano poi in vere e proprie consulenze! “
“Intanto continuo a ballare, studiare e aiutare il prossimo… Il Futuro viene costruito giorno per giorno e son sicura che riservi tante belle sorprese a chi si impegna costantemente nel quotidiano.”
– Se esistesse la possibilità di tornare indietro nel Tempo in quale epoca ti piacerebbe vivere?
–“Come protagonista di un immaginario “viaggio nel tempo”, potrei menzionarti svariati epoche passate che mi affascinano… Ma ti dico con certezza che non vorrei vivere in un altro momento storico se non nell’Oggi! Mi chiederai perché? Perché l’emancipazione della Donna è una conquista recente. Purtroppo davvero molto recente e ci sono ancora tanti margini di miglioramento da perseguire. Considerando poi la drammatica situazione delle donne in alcuni stati mediorientali, desidero ancora di più vivere nel presente e lottare anche per loro!”
– Immaginando le tue giornate professionalmente piene , esiste un momento “solo tuo“, cosa ti piace fare?
-“Come già hai accennato, nonostante le mie giornate piene d’impegni, non rinuncio a leggere o a studiare. Ma il momento “più mio” in assoluto (e che amo infinitamente) è senza dubbio quando sono sola in Sala Ballo. Mi immergo in un mondo “Altro” che è da sempre stato il mio “Habitat naturale”, ancora prima che io potessi scegliere o comprendere. Io, il linoleum, la sbarra, lo specchio…. Ed è subito Magia!“
-Il sociologo polacco Bauman diceva che “La modernità liquida è la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”. Nella crisi identitaria di valori che ne consegue quale posto occupa oggi, secondo te, l’Arte nell’interesse delle persone?
-“L’ Arte è ciò che può salvarci da questa crisi identitaria e di valori, dalla grettezza del mondo contemporaneo. L’ Arte, in tutte le sue forme, indirizza verso la Bellezza e, proprio perché la si fruisce sotto forma di Energia attraverso Mente, Cuore e Anima, avvicina l’essere umano ad una dimensione Divina, Estatica. Oltre la razionalità, c’è la magia!”
-Cosa diresti a chi non ha mai visto uno spettacolo di danza classica?
-“Più che dire qualcosa a chi non ha mai visto un balletto “live”, gli darei un biglietto per uno spettacolo di danza classica”. Sarebbe uno dei più bei regali da fare a chi non ha mai potuto godere di questa rappresentazione artistica dal vivo. La forte emozione dello spettatore alla “prima visione” è assicurata.”
– Nella classifica dei paesi europei sui finanziamenti per le attività culturali leggiamo che l’Italia investe dieci volte in meno della Germania. Al netto di questo gap di fondi tra la Danza Italiana rispetto alle compagnie straniere, cosa suggeriresti al Ministro Franceschini per cambiare questo stato di cose?
-“Gli investimenti nel settore artistico, già in calo da svariati anni, hanno subito poi un blocco disastroso a causa della pandemia da Covid-19. Sono sicura che, incrementando i reparti artistici con un numero adeguato di ballerini, orchestrali, coristi e lavoratori dello spettacolo che agiscono “dietro le quinte”, sarebbe possibile offrire un ricco cartellone di musica Lirica, Sinfonica e Balletto in ogni ente Lirico italiano. Questo diverrebbe quindi un investimento produttivo con un doppio beneficio: restituire dignità a noi artisti, spesso umiliati da un governo che non ci riconosce il “giusto valore”. Inoltre significherebbe permettere ad ogni cittadino di considerare “l’andare a teatro” come una possibile priorità e non certo come un privilegio. Se la Bellezza c’è ed è a portata di mano la si sceglie sempre!.”
Permettetemi di essere d’accordo con lei.