A 25 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi il Castel dell’Ovo si fa sede di un’importante mostra celebrativa. “Troisi poeta Massimo” è il progetto fotografico e multimediale che omaggia un artista che è venuto a mancare troppo presto e che questa città ama ancora fortemente. Dopo l’anteprima nazionale di Roma e Milano, l’esposizione è arrivata a Napoli e vi rimarrà fin al 26 Settembre. Un allestimento di oggetti, immagini e filmati imperdibili che raccontano dell’uomo e del personaggio che è stato ed è ancora Troisi nel cinema italiano.
Massimo Troisi: un comico al Castel dell’Ovo
È pacifico attribuire alla città di Napoli il merito di aver dato i natali a grandi artisti del panorama dell’arte e dello spettacolo. Necessario è altresì riconoscere a questa città la capacità di conservare e preservare un rapporto intimo e speciale con le personalità che ne hanno reso omaggio nel mondo. Questa terra ricca di difficoltà e contraddizioni, è distintamente una produttiva fucina di novità e creatività, che trovano espressione in talenti quale è stato sicuramente Massimo Troisi.
La vita di un artista senza precedenti
Nato a San Giorgio a Cremano nel 1953, si impone con molta naturalezza come l’esponente di una nuova comicità nostrana che avrà la sua massima esplosione negli anni ’70 e che cambierà da quel momento in poi il modo di fare teatro e cinema.
Geniale, pigro, riservato e mai domo ai canoni di censura del tempo, Troisi è l’erede di Totò ed Eduardo di cui l’Italia aveva bisogno e che regala un’inedita immagine di Napoli, scardinando a ritmo di battute e tempi comici, i plurisecolari luoghi comuni che tuttora avviluppano la città. Un artista intramontabile, dalla verve esilarante, che “pensava in napoletano” senza riferirsi a banali cliché.
Lello Arena in una sua intervista riferisce su un giovane Troisi che “Era uno studente molto attivo politicamente. Però, ogni volta che apriva bocca, per quel suo stile strampalato di spiegarsi, gli altri ridevano anche se stava esprimendo concetti tutt’altro che divertenti. E lui se la prendeva assai”. Insomma Massimo era Troisi ancora prima di rendersene conto e, acquisita la consapevolezza artistica col tempo e con la gavetta, ha fatto della sua innata dote teatrale un marchio di fabbrica unico e ineguagliabile.
La smorfia, che vedeva in Enzo De Caro il terzo componente del riuscitissimo trio, fu però solo il trampolino di lancio del comico, che nel 1981 debuttò al cinema con “Ricomincio da tre”, che gli valsero due David di Donatello, per il miglior film e migliore attore, e record di permanenze nelle sale, dove venne proiettato per ben 45 settimane consecutive. Un attore, un poeta, un comico poco temuto e manco lontanamente considerato cineasta dalla critica che ha sempre minimizzato le sue capacità registiche, ma che nulla poteva di fronte allo straordinario consenso del pubblico.
L’ultimo capitolo
Nel 1994, diretto da Michael Radford, è protagonista della sua ultima pellicola “il Postino” un film romantico e delicato che racconta dell’amicizia tra un giovane postino e il poeta Pablo Neruda, durante la sua permanenza da esiliato in Italia.
Un film che Troisi voleva fare “con il suo cuore”, rimandando per questo il delicatissimo intervento di trapianto di cuore, che gli era stato suggerito in maniera urgente dai medici in America e che non avrà più modo di affrontare. Troisi, infatti, muore poche ore dopo la fine delle riprese, a Roma, presso la casa della sorella, a causa di un attacco cardiaco conseguente a febbri reumatiche.
Il postino ebbe un successo strepitoso in Italia e negli Stati Uniti, candidandosi a cinque Premi Oscar e verrà inserito dal New York Times nella sua speciale classifica dei 1000 migliori film di sempre.
Amato e stimato dai colleghi, celebrato come un dio a Napoli, apprezzato e acclamato dal pubblico internazionale, Troisi si spegne troppo giovane (aveva appena 41 anni), nel sonno, dopo aver ultimato il suo ultimo capolavoro da regista.
Una mostra imperdibile
Cinecittà dunque a 25 anni dalla sua dipartita decide di omaggiarlo con un importante progetto che è la mostra “Troisi, poeta Massimo”. L’esposizione racconta il lato artistico ma anche più intimo di Troisi, i passaggi della sua vita in senso cronologico e si arricchisce a Napoli di fotografie e video inediti. L’obiettivo è di celebrarlo e ricordarlo come l’artista intramontabile e attuale che è, la cui comicità e senso artistico riescono ad incantare ed ispirare i più nostalgici ma anche i più giovani.
La mostra a cura di Nevio De Pascalis, Marco Dionisi e la supervisione di Stefano Veneruso resterà a Castel dell’Ovo fino al 26 Settembre, ed è un’occasione imperdibile di rivivere un poeta senza eguali che è fiore all’occhiello della nostra città.
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