Lungomare e Bagnoli, Napoli diventa smart. Il commissario straordinario del Governo per la bonifica ambientale di Bagnoli Francesco Floro Flores nel corso di una conferenza stampa dello scorso aprile, apre a nuovi scenari:
“Finite le bonifiche di terra nel 2022 credo che una riflessione sulla colmata di Bagnoli andrà fatta. La colmata non inquina, è statica e potrebbe essere più rischioso per l’ambiente rimuoverla che tenerla lì. Inoltre i costi per rimuoverla sono ingenti: ben 141 milioni di euro. Cosa fare della colmata è chiarissimo. Ma ve l’immaginate? Rimuovere quella massa enorme di detriti potrebbe creare una serie di ulteriori perdite. Si sta valutando in termini di costo e difficoltà la sua rimozione senza re-inquinare ulteriormente, se e quando sarà il caso di realizzarla effettivamente o se avremo rinunciato a questa operazione”
Lungomare e Bagnoli
Le bonifiche partiranno da monte verso mare. Verrà terminata la terra, gli arenili e il mare. Verrà definito un concetto nuovo di balneabilità: la balneabilità chimica, con il Ministero dell’Ambiente. Alla fine del 2022 sarà determinato che fine dovrà fare la colmata. Ad oggi per legge va rimossa.
Che cos’è la colmata?
Fu un’idea di modificazione della linea di costa, ai fini di allungare letteralmente il territorio su cui si sarebbe espansa l’azienda siderurgica ivi presente. Per realizzarla furono utilizzati la loppa d’altoforno, un sottoprodotto del processo di produzione della ghisa. Ma servirono anche tufo e cemento e per questo dal 1962 al 1954 vennero demolite alcune case di Coroglio. Un milione e duecentoquaranta metri cubi di materiali più novanta mila tonnellate di massi i quali costituiscono la piattaforma simbolo del caso ambientalistico di Bagnoli.
Conti e resoconti
“Il nostro crono programma prevede la conclusione delle attività nel 2022. La Ex Morgan è finita, manca forse un mezzo lotto, mentre la bonifica dell’ex Eternit è in progress. E’ stata molto pesante la canterizzazione che però è conclusa e stanno già portando via rifiuto, amianto”
Negli ultimi tre anni ci sono stati dei progressi: di fronte alla mancanza di fondi l’ex ministro Barbara Lezzi ci ha reso disponibili trecentoventi milioni, sono stati dissequestrati tutti i beni sequestrati, è stato presentato il PRARU diventato legge a luglio 2020. Dopo l’analisi dei rischi approvata sono iniziate le bonifiche.
L’amianto attualmente in rimozione verrà trasportato al porto e da lì partirà per la Norvegia.
Flores ha introdotto anche un iter mai fatto prima, ovvero chiedere di verificare le soglie degli inquinanti per ottenere la balneabilità, adempiere al proprio ruolo individuando le responsabilità dell’inquinamento, quindi rivolgersi alla Città Metropolitana affinché si occupi di questo e sono stati inviati dei solleciti affinché gli inquinatori forniscano delle risposte. Il prossimo obiettivo è quello di ottenere i 700 milioni di euro ancora necessari per completare il progetto. Intanto i comitati locali hanno ricevuto la richiesta di corsi di formazione “per l’inserimento di giovani e meno giovani affinché possano lavorare per le società che vinceranno le gare”
Napoli diventa smart
Avevamo anticipato qui cosa bolliva in pentola. Per chi volesse approfondire e fare un giro sulle vicende di Bagnoli e sul suo futuro, può visitare il sito “Progetti per Bagnoli” che lo scorso 3 marzo ha inaugurato una vera e propria mostra virtuale. Primo step di una serie di progetti a catena della Consulta delle Costruzioni di Napoli, la mostra “pone in risalto un luogo significativo della città, quello della piana di Bagnoli […] Un sito dalle molteplici valenze e potenzialità di carattere ambientale e paesaggistico che ha rappresentato da sempre un’attrazione per artisti, pittori, letterati, viaggiatori, turisti, architetti.”
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