Parlare di un progetto così ambizioso in così poco spazio è complicato, ma non impossibile, parleremo solo di alcuni esempi particolarmente significativi per descrivere al meglio il progetto delle Stazioni dell’arte.
Il museo diffuso
Il progetto delle Stazioni dell’Arte è nato da un progetto del comune di Napoli per promuovere l’arte contemporanea facendola incontrare con il grande pubblico e allo stesso tempo rendere le stazioni luoghi confortevoli e attivi, stimolanti,
andando oltre l’idea del luogo-non-luogo che caratterizza le stazioni
e tutti i punti in cui si attendono i mezzi di trasporto. L’intero sistema delle stazioni a oggi verte su una collezione d’opere d’arte di oltre 200 pezzi distribuiti sull’intera pianta della Linea 1 coordinate dalla supervisione di Achille Bonito Oliva. Al livello mondiale la Linea 1 di Napoli è una sorta di unicum, le stazioni inaugurate negli ultimi 20 anni sono state tutte caratterizzate da un forte impianto artistico in cui l’elemento architettonico e quello delle opere d’arte sono compenetrati e uniti creando un progetto ambizioso sotto tutti i punti di vista.
Le stazioni dell’arte
Tra le ultime stazioni aperte al pubblico, per il momento, c’è la Stazione di Municipio basata su un progetto degli architetti portoghesi Alvaro Siza e Eduardo Souto de Moura. Quella di Municipio è una delle stazioni più ardite agendo da internodo, una volta terminata, non solo tra la Linea 1 e la Linea 6 ma anche con la vicina Stazione marittima.
Di per sé la realizzazione delle stazioni ha rivoluzionato l’impianto stradale della città, ma in questo caso ha permesso addirittura di riscrivere ampie fette della storia stessa di Napoli. Durante gli scavi per la realizzazione degli impianti sono venute alla luce tracce dell’antico porto della Neapolis di epoca augustea che occupava l’area della piazza.
Oltre alle imbarcazioni di epoca imperiale sono state rinvenute nei pressi di Castel Nuovo resti delle fabbriche di epoca angioina del XIII secolo, nella parte superiore della piazza nei pressi del castello, mentre all’interno della parte aperta al pubblico della stazione è possibile osservare parte dei torrioni del Molo e dell’Incoronata integrati all’interno della struttura museale.
Spostandoci verso l’interno della città, verso la collina del Vomero c’è la stazione di Quattro Giornate accanto allo stadio Collana. La stazione intitolata a uno dei momenti più importanti della Storia della città è un vero e proprio esempio di arte moderna verticale nel sottosuolo. La struttura di questa stazione rispetto alle altre non vede i binari posti su un piano parallelo, ma le banchine sono poste su due piani differenti tra i 40 e i 50 metri di profondità.
Qui le opere d’arte sono state poste prevalentemente su delle grandi pareti-schermo in prossimità delle scale mobili
con i bronzi dedicati alla città de Le quattro giornate di Napoli di Nino Longobardi e le Combattenti di Marisa Albanese oppure Amore contro natura di Maurizio Cannavacciuolo o ancora Exit di Baldo Diodato.
Allo stesso tempo le stazioni dell’arte sono state anche una maniera non solo per avvicinare la città all’arte contemporanea, ma anche ringraziare chi ha fatto tanto per la città stessa.
Dal 2005 la stazione di Piscinola, quella che è l’inizio della Linea 1 è divenuta una stazione dell’arte intitolata a Felice Pignataro, è la FELImetrò.
Felice Pignataro è stato un grande muralista di origini baresi trasferitosi a Napoli giovanissimo e che ha fondato Gridas di Scampia, un gruppo culturale volto al miglioramento della società tramite l’arte come mezzo di risveglio della coscienza collettiva.
Negli anni Gridas si è dedicato a una serie di iniziative sociali di riscatto per il quartiere come il Carnevale del Gridas le cui locandine sono esposte all’interno della stazione. Quella del FELImetrò è stata una richiesta venuta dalla gente di Scampia che ha voluto omaggiare così una delle persone che più si è prodigata per migliorare e riscattare il quartiere.
Arte in crescita
Tra le altre cose le Stazioni dell’arte stanno accrescendo la propria collezione di anno in anno non solo attraverso l’apertura sistematica dei nuovi impianti, come quello che aprirà entro fine anno di Duomo, o il completamento e implementazione di quelli già esistenti, ma anche attraverso opere di promozione sistematica. All’interno di quest’ultima categoria rientra il premio Raffaele Pezzuti, intitolato al pittore partenopeo venuto a mancare nel 2002. Il premio Pezzuti è stato promosso in partnership da ANM, ABANA e comune di Napoli per i giovani talenti delle arti visive. Le opere che vengono selezionate di anno in anno stanno venendo installate nel corridoio di collegamento tra la stazione Vanvitelli e la Funicolare Centrale prendendo oggi il nome di Galleria Premio Raffaele Pezzuti per l’Arte.
Nella prossima puntata parleremo dell’Acquario della Stazione zoologia Anton Dohrn.
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1 thought on “Una personale per le Stazioni dell’arte”
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