A quasi due anni dalla scomparsa del celebre fotografo di moda Peter Lindbergh, il 3 Maggio è stata inaugurata al Museo Madre la mostra “Peter Lindbergh: Untold Stories”, una raccolta di fotografie selezionate dallo stesso autore ed organizzata da Kunstpalast, Düsseldorf con Peter Lindbergh Foundation, Parigi. Il percorso fotografico offre al visitatore uno sguardo sull’estesa opera dell’artista, iniziando dagli anni ‘80, mostrando il suo approccio personale e intenso alla fotografia di moda e non solo.
L’allestimento
Come il titolo della mostra suggerisce, l’autore ha deciso di raccontarsi tramite immagini, alcune emblematiche ed altre inedite, selezionate dal suo materiale di archivio. Il percorso che è nato da questa selezione non è ordinato cronologicamente, infatti Lindbergh ha sperimentato accostamenti di fotografie inaspettati, dando vita a delle composizioni tutte nuove, a quelle che lui stesso definiva “nuove connessioni”.
L’esposizione si conclude con l’installazione Testament (2014), che approfondisce alcune complesse tematiche come la pena di morte e l’origine della violenza umana. Questo passaggio della mostra rivela una nuova declinazione della sensibilità artistica ma soprattutto umana di Peter Lindbergh. Attraverso alcune stills tratte dal video originale che ritraeva un detenuto nel braccio della morte in Florida, l’autore spinge il visitatore ad interrogarsi sul concetto di innocenza, a mettere in discussione la propria idea di empatia.
Gli inizi
Lindbergh, nato nel 1944 in Polonia, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Berlino da ragazzo, ma non ritrovandosi nei dettami stilistici imposti dalla scuola seguì le orme del suo idolo, Vincent Van Gogh, e si trasferì ad Arles per dedicarsi alla pittura. Dopo alcuni anni passati a girare l’Europa, tornò a Berlino dove fece il suo primo incontro con la fotografia quasi per caso, come racconta in un’intervista rilasciata al The Guardian nel 2016:
“Mio fratello ebbe degli splendidi bambini prima che io ne avessi e per qualche motivo decisi di fotografarli. Fu allora che acquistai la mia prima macchina fotografica. C’è qualcosa di incredibilmente inconscio nei bambini, ho appreso davvero tanto”.
Nel 1973 fondò il suo studio fotografico a Düsseldorf, dove lavorò fino al 1978, anno in cui realizzò il primo servizio fotografico per la celebre rivista Stern e in seguito si trasferì a Parigi per proseguire la sua carriera. Il suo linguaggio artistico semplice e la sua ferma volontà di rappresentare i soggetti senza applicare pesanti modifiche volte a rimuovere le imperfezioni lo portarono a ricevere dei rifiuti da diverse testate che ritenevano i suoi lavori poco consoni per l’ambiente della moda.
La consacrazione
La svolta – per il fotografo e per l’intera industria editoriale della moda – avvenne nel 1990 quando Anna Wintour per la sua prima copertina di Vogue UK utilizzò delle foto di Lindbergh con soggetto quelle che a breve sarebbero diventate le “Supermodels” (Linda Evangelista, Naomi Campbell, Christy Turlington, Tatjana Patitz e Cindy Crawford) ritratte in strada in atteggiamenti naturali, vestite con jeans e maglietta.
Da quel momento, che lo stesso Linbergh definisce “the birth certificate of the supermodels”, il suo lavoro lo ha portato a fotografare innumerevoli personaggi di rilievo e a realizzare copertine per le principali testate di moda del mondo, lasciando una traccia indelebile nella cultura visiva dei nostri tempi con il suo linguaggio unico e rivoluzionario.
In conclusione, “Peter Lindbergh: Untold Stories” è una narrazione (non solo) in bianco e nero fatta di tante voci, esperienze, volti, ma espressione in fondo di una sola vocazione: raccontare la verità delle persone.
«Dovrebbe essere questa la responsabilità dei fotografi di oggi: liberare le donne, liberare finalmente tutti, dal terrore della giovinezza e della perfezione»
Peter Lindbergh, 2015, Images of Women II
Info utili
La mostra sarà visitabile dal 3.05 al 20.06 il Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato dalle 10.00 alle 19.30 e la Domenica dalle 10.00 alle 20.00. Il prezzo del biglietto è 8€ per l’intero e 4€ per il ridotto. Per maggiori informazioni visita il sito https://www.madrenapoli.it/
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