E se Pompei fosse di origine etrusca? Dopo le recenti scoperte che forse l’eruzione del Vesuvio è avvenuta in autunno e non il 24 agosto, la città distrutta nel 79 d.C. continua a sorprendere. Se per tanti anni si è pensato che Pompei fosse stata fondata dagli Osci, per poi avere lo splendore che conosciamo con i sanniti i romani, adesso tutto è cambiato. Secondo il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, la città sarebbe di origine etrusca considerando gli ultimi ritrovamenti.
Il direttore ha lavorato accanto all’archeologo Carlo Rescigno, accademico dei Lincei e professore di archeologia classica all’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Il lavoro è stato presentato ha presentato all’Accademia dei Lincei, con la presenza di Fausto Zevi, professore emerito di storia dell’arte greca e romana alla Sapienza di Roma e accademico dei Lincei, Carmine Ampolo, emerito di storia greca alla Normale di Pisa, Pier Giovanni Guzzo, per molti anni alla guida degli Scavi di Pompei, con l’introduzione dell’accademico Roberto Antonelli.
La scoperta etrusca
Una comunità “di lingua e cultura etrusca” che costruì mura, case e templi con “maestranze locali”, influenzate dal mix di culture che allora animava il territorio campano, dagli italici ai greci. Una città ricca e potente, fino alla fuga degli abitanti nel 474 a. C. con la vittoria dei greci sugli etruschi nella battaglia navale di Cuma. Una scoperta straordinaria, con le ipotesi che nascono dopo il ritrovamento di centinaia di anfore, vasi e ampolle tra cui 70 coppe con iscrizioni ritrovare nello scavo del santuario.
Ma non solo: perché oltre alla scoperta dell’origine etrusca della città, anche la struttura della stessa città era differente avendo una pianta rettangolare e una strada che collegava direttamente al mare. Pompei fu organizzata, come dimostrano le sue strade, “seguendo il cielo e le stelle” come gli etruschi già avevano fatto per Tarquinia, Veio, Cerveteri.
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