Ci troviamo nel Parco Nazionale del Vesuvio, istituito il 5 giugno 1995 per il grande interesse geologico, biologico e storico che il suo territorio rappresenta. Dal 21 novembre 2020, giorno della Festa dell’Albero, è stato avviato un importante progetto che punta alla conservazione della biodiversità e al recupero delle aree boscose.
Gli alberi del Vesuvio
Il progetto “Gli alberi del Vulcano” vuole ricostruire le aree verdi che erano state distrutte durante gli incendi del 2017. E’ prevista la piantumazione di più di 1.000 alberi, tra cui lecci, frassini, roverelle, corbezzoli e pini domestici, offerti dal marchio Misura. Il progetto nasce, infatti, da un’idea di Misura insieme all’Ente Parco nazionale del Vesuvio.
Vita sulla Terra grazie agli alberi
I primi nuovi lecci sono già a dimora sul Vesuvio. Uno degli obiettivi principali è quello di ricordare a tutti l’importanza degli alberi per la vita sulla Terra. Difatti, essi assorbono circa il 29% delle emissioni globali, oltre a preservare le riserve idriche, a contrastare il dissesto idrogeologico e a favorire la vita di molte specie animali.
Un progetto importante
E’ un progetto davvero importante. Tra coloro che l’hanno reso possibile vi è anche il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Inoltre, il Gruppo Colussi sta replicando l’iniziativa anche in altre parti d’Italia. “Un grazie sincero al Gruppo Colussi per aver scelto il Parco Nazionale del Vesuvio per lo sviluppo del progetto” ha affermato Stefano Donati, direttore dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio.
Ricreare mix di vegetazione
L’intervento è realizzato attraverso la piantumazione di vere e proprie isole di vegetazione di 1.000 m² ciascuno, in cui saranno piantati per ognuna 72 alberi e 18 arbusti di varie specie autoctone del Parco. Questo particolare tipo di intervento è stato studiato in modo da ricreare dei “mix” di vegetazione del tutto simili a quanto accade in modo naturale. Le isole saranno ripetute con almeno 5 nuclei per ettaro e saranno curate costantemente per i 3 anni successivi in modo da garantire il successo dell’impianto, anche con la sostituzione delle piante che non dovessero attecchire.
Il futuro del pianeta
Valeria Patriarca, surfista professionista e atleta testimonial Misura, dichiara: “Da sportiva il rispetto per l’ambiente per me si declina in primo luogo come tutela del mare, lo spazio in cui mi alleno e coltivo la mia più grande passione: il surf.
La lotta ai cambiamenti climatici, però, ci riguarda tutti e molto da vicino: per questo ho scelto di aderire all’iniziativa di Misura. Mi auguro che possa essere un esempio e un segnale in particolare per tanti giovani come me, che hanno a cuore il futuro del pianeta”.
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