Napoli resta la capitale della cultura in Italia
La Dante & Descartes è l’unica casa editrice a pubblicare in Italia il premio Nobel per la letteratura 2020, Louise Glück.
Dante & Descartes, storica libreria e casa editrice, è l’unica in Italia ad avere in catalogo un libro del Premio Nobel per la letteratura 2020: Louise Glück.
Il libro, una raccolta di 18 poesie, si rifà al mito di Proserpina, rapita dallo zio Plutone, è costretta da questi a divenirne la sposa. Sarà così obbligata a regnare nell’oltretomba, accanto al consorte, per i 6 mesi più freddi dell’anno. Solo in primavera potrà tornata in superficie per portare con sé il risveglio della natura.
La raccolta, che si intitola “Averno”, come il lago di origine vulcanica, tratta i temi eterni della morte, dell’oblio, dell’anima, dell’amore e della solitudine.
Raimondo Di Maio, curatore dell’edizione italiana dell’opera, in un momento di gioia e soddisfazione per il suo lavoro, ha trovato il tempo per rispondere a qualche domanda.
Come si sceglie un libro utile per Napoli? Di cosa ritiene abbia bisogno oggi questa città e perché ha ritenuto “Averno” rientrasse tra questi?
«Un libro per Napoli è un libro non autoreferenziale ma che aiuta a fare confronti e a crescere nella comprensione del buono e cattivo della città».
Con riferimento a questa premiazione, ha parlato di “piccolo miracolo napoletano”. In poche ore sono state vendute moltissime copie del libro ed anche online non è più reperibile. Deve essere una grande soddisfazione per un piccolo editore ricevere tale riconoscimento e anche un po’ una rivalsa sui “grandi” del settore. Se lo sarebbe aspettato?
«Il problema è che l’onda del consumo editoriale prima ha rifiutato il libro della poeta, sbagliando, e adesso invece accampa pretese ed è pronto a mettere cifre importanti nella spasmodica ricerca di acquistare il diritto. Ho cercato di fare grande equilibrio tra grandi e piccoli rispettando i piccoli. Il mercato editoriale è alla ricerca di soli consumi e non si occupa invece di formare e promuovere la vera cultura, ma vuole solo soddisfare consumatori e non lettori».
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