Il pluricampione di pallanuoto Niccolò Gitto si racconta ai microfoni del Corriere di Napoli, viaggiando lungo la sua carriera sportiva e personale.
“Ciao Niccolò, grazie di essere qui con noi. Da poco sei tornato in Serie A col Brescia dopo la tua esperienza in A2 con il Metanopoli. Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?”
“Ciao Matteo, grazie a te per l’invito. Da poco sono tornato ad allenarmi con i miei nuovi compagni di squadra. Come ogni anno proveremo a dare fastidio al Recco, cercando di vincere lo scudetto che oramai è in Liguria da molti anni. Loro quest’anno proveranno a vincere la malaugurata Champions League, ma noi non ci nascondiamo”
“L’anno scorso come abbiamo detto hai giocato in A2. Quanta differenza c’è con la A1?”
“Il livello è più basso ovviamente ma il Metanopoli puntava a vincerle tutte e fortunatamente ha raggiunto l’A1 a causa dell’autoretrocessione della Canottieri. Sono felice di incontrarli in A1 e spero che facciano bene”
“Tornano finalmente i play off. Preferivi loro o la final six?”
“Assolutamente la formula dei play off, rende tutto più competitivo e più bello. La pallanuoto ha bisogno dell’evento e del pubblico, ed i play off possono fare ciò”
“Hai vinto l’oro durante il Mondiale 2011 a Shangai. Cosa mi puoi raccontare di quell’annata?”
“E’ stato il mondiale del cambiamento generazionale e abbiamo dimostrato tantissimo. Mi sono sentito una star nel momento in cui, andando in piscina, entravamo col pullman dentro la piscina. Una cosa da calciatori, noi non siamo per nulla abituati ad una cosa del genere.”
“Chi è stato il tuo compagno di squadra più forte?”
“Sembra banale dire ora Tibi Benedek dopo la sua morte, però veramente è stato un giocatore immarcabile. Talento incredibile, dava il 110% in ogni partita e in ogni allenamento a prescindere da chi avesse di fronte. E’ stata una grande perdita la sua per il mondo dello sport e della pallanuoto.”
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