FacetoFace con Francesco Postiglione
“Ciao Francesco e grazie di essere con noi. Come stai innanzitutto e come è andata la quarantena?”
“Ciao Matteo e grazie dell’invito. Tutto bene, ho approfittato di questa pandemiam per stare a casa con la mia famiglia anche se ho sofferto stando lontano dalle piscine. Nonostante io non stai giocando più a livello professionistico, non ho mai smesso di rimanre in contatto continuo col cloro.”
“Ne approfitto della tua presenza per chiederti: sei stato d’accordo col presidente Barelli sull’annullamento del campionato?”
“Sì, assolutamente. Noi della FIN dobbiamo fare di tutto per rendere il campionato equilibrato e competitivo. Gli sport di contatto in molte regioni non sono ancora ammessi, e ovviamente le squadre sarebbero ripartite tutte in maniera differente. Ciò non era possibile e abbiamo optato per l’annullamento.”
“Purtroppo oramai è ufficiale l’autoretrocessione del Circolo Canottieri. Cosa ne pensi di questa scelta?”
“Sono d’accordo con la loro scelta. Purtroppo precedentemente allo sviluppo della pandemia i circoli stavano già affrontando alcune problematiche, post pandemia ancor di più. I circoli sono in crisi e si vede anche in acqua. Vedi per esempio la Rari Nantes Salerno: con un progetto incentrato sul settore giovanile e sull’esperienza di alcuni giocatori senza dover tener conto ai bilanci, non essendo un circolo, in Serie A1 sta facendo un grande percorso”
“Sei stato uno dei pochi atleti a gareggiare in diversi sport in diverse Olimpiadi. Come mai sei passato dal nuoto alla pallanuoto?”
“Tanti anni fa si nuotava fino a 12 anni, la pallanuoto iniziava dopo. Oggi iniziare a 12 anni sarebbe “tardi”, eppure io credo che oggi non ci si focalizzi più su alcuni aspetti fondamentali del nuoto che possono essere d’ausilio per la pallanuoto. Il ranista dell’epoca del Posillipo si fece male, l’allenatore mi chiamò per sostituirlo, vinsi titoli regionali, italiani ed europei. Fino al ’92 ho nuotato, poi sono passato definitivamente alla pallanuoto”.
“Ci puoi raccontare qualche aneddoto delle tue Olimpiadi?”
“Le Olimpiadi sono un sogno, come pinocchio nel paese dei Balocchi. Io che solitamente sono molto freddo agli eventi, quando salii sul blocchetto mi tremavano le gambe. Poi il villaggio olimpico penso sia il sogno di ogni atleta: ho visto mostri sacri dell’atletica come Carl Lewis o del tennis come Chung.”
“Oramai sei un volto ed una voce nota della televisione italiana; la coppia di Gennaro – Postiglione ci racconta tutte le partite del Settebello. Come è lavorare da telecronista?”
“Dario è un grandissimo professionista, un giornalista che conosce benissimo la pallanuoto e ci racconta ogni partita con passione e tifo. Io mi occupo del commento tecnico e cerco di spiegare, anche a coloro che non seguono solitamente la pallanuoto, il perchè di determinate scelte da parte dei giocatori o dei tecnici”
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