Il mistero dell’uccisione di Ugo Russo. Avvenuta nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo, la morte del giovane 15enne è ancora avvolta nel mistero. Le dinamiche del fattaccio non sono ancora chiare, ma ovviamente l’inchiesta aperta ai danni del carabiniere permetterà di far luce sulla vicenda.
Il giovane militare infatti, di 23 anni, è stato accusato di omicidio volontario per aver sparato due colpi di pistola, quella di servizio, al ragazzo. Il carabiniere, di cui è ignota l’identità, si è difeso dicendo che è stato lui il colpevole ma soltanto per difendersi da un tentativo di rapina. La sua confessione è quella di essersi difeso dopo che il ragazzo gli ha puntato la pistola alla tempia.
Per il padre invece, Vincenzo Russo, la dinamica non è la seguente: il carabiniere ha ucciso il 15enne, che aveva lasciato la scuola, di spalle. Le telecamere di via Generale Orsini, dov’è avvenuta la morte, saranno essenziali per comprendere il reato. L’episodio si è verificato a 100 metri dalla sede di Palazzo Santa Lucia, gli uffici della regione Campania. Una zona frequentata da turisti ma spesso poco illuminata e “viva” di sera: un luogo perfetto per scippi e rapine, come quella probabilmente escogitata dal povero ragazzo e un compagno. La vittima del furto? Il carabiniere con un Rolex al braccio.
Ovviamente sono diversi i punti riguardante il mistero dell’uccisione di Ugo Russo. Diversi punti di ritorno, come la traiettoria dei colpi, il Rolex trovato nella tasca del ragazzo e il costoso accessorio indossato dal carabinieri: quale sarà la verità?
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