Il rapper napoletano Luca Caiazzo, in arte Lucariello, torna in cattedra all’università Suor Orsola Benincasa. Oggi, martedì 18 Febbraio ha tenuto una lezione insieme al Prof. Isaia Sales sulla criminalità raccontata dalla musica. Ricostruisce il suo percorso, a partire da Scampia, il suo quartiere d’origine, descrivendo la malavita. Durante il seminario di “Storia delle mafie” rivela agli studenti la necessità di narrare la realtà di Napoli in tutte le sue sfaccettature. Nel farlo non può che ricorrere alla sua arte, ed infatti, si esibisce a cappella di fronte al suo uditorio. Canta alcuni dei suoi testi più celebri:
“Guagliune ‘E Miez ‘A Via”
“Cappotto di legno”
“Nuje vulimme na speranza”
IL SUO PROGETTO MUSICALE
Lucariello nasce a Scampia negli anni ’70. Sperimenta la sua musicalità infantile con il neo melodico che canta l’amore ed evita la criminalità. La musica, infatti, si apre a questi argomenti solo dopo la pubblicazione di Gomorra (Saviano). Gli artisti numericamente supportati dal sistema camorristico tendevano a tacere determinati discorsi. Lui, invece, appartiene a una nuova stagione musicale che inaugura l’esperienza rap americana a Napoli. Nel suo primo disco collabora con ‘Nto per rielaborare e tradurre la produzione Americana.
In questo modo riesce a descrivere la quotidianità dei quartieri napoletani più problematici. Nel 2014 realizzano insieme la colonna sonora della serie Gomorra. I due usano un linguaggio pulito ed immediato per spiegare la loro realtà. Inizialmente ottengono solo discredito da parte del pubblico, disabituato a queste tipologie di testi. Persino Saviano, rivela l’artista, dice di essersi ispirato proprio al suo primo album per la stesura del suo libro. Le sue canzoni, ammette, si collocano sicuramente fuori dal paradigma consolidato della musica italiana (del Festival di Sanremo).
L’INTERVISTA
Dopo la lezione con il Prof. Isaia Sales, il cantante ci ha concetto una breve intervista. Racconta del suo rapporto con la città di Napoli, di come il suo passato ha influenzato la sua arte. Ci spiega il messaggio di speranza che cerca di trasmettere ai giovani con la musica, che ha il potere di liberare l’anima. Accenna anche alle sue produzioni future, in collaborazione con un quintetto acustico del Conservatorio di Parigi.
L’intervista integrale verrà trasmessa su Run Radio domani, mercoledì 19/02, a “Deep in the music”, in onda dalle 11 alle 13.
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