La protesta degli avvocati parte da Napoli.
C’è di recente stata alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Non è però partita al meglio. Quando han dovuto sfilare nell’ingresso della sala, infatti, gli avvocati avevano le manette e la costituzione sotto al braccio. Un segno di protesta contro la riforma sulla prescrizione del ministro Bonafede. Una provocazione che è continuata subito dopo. Appena il magistrato Concetta lo Curto, rappresentante del ministero di giustizia, ha preso parola, tutti i presenti si sono alzati in piedi. In mano avevano un cartello con sopra scritto: rispettate la costituzione. L’intervento più significativo, però, è stato quello di Antonio Tafuri, nuovo presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli: “Io accuso il potere esecutivo che, dichiarando falsamente di voler abbreviare i tempi processuali, non determina i limiti certi e ragionevoli delle indagini preliminari, che di fatto possono protrarsi per anni senza alcuna sanzione”. Ha poi continuato , affermando che “il potere esecutivo che, abolendo la prescrizione, legittima un processo senza fine privando i cittadini, imputati e persone offese, del diritto al futuro”. In risposta al magistrato, ci ha pensato il sindaco, Luigi de Magistriis, che ha ribadito la necessità di abbreviare i tempi dei processi.
La protesta degli avvocati parte da Napoli. E non finisce qui.
Iscriviti alla pagina Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al nostro canale YouTube