Come ogni inizio settimana, anche questo Lunedì Discover Naples torna a raccontare le storie e i misteri della città! La “visita” di oggi ci porterà direttamente in luogo avvolto nel mistero, scoperto soltanto da pochi anni: la tomba di Dracula.
Partendo dal Complesso monumentale di Santa Maria la Nova, ripercorreremo la storia di Dracula e di come la sua tomba si troverebbe proprio qui a Napoli! Prima di cominciare però, se non l’hai già fatto, leggi anche Discover Naples, L’uovo che regge Napoli.
“In una di quelle grandi casse — cinquanta in tutto — su un mucchio di terra scavata da poco, giaceva il Conte! Era morto, o addormentato, non lo capivo — perché gli occhi erano aperti e immobili, ma senza l’aspetto vitreo della morte — le guance avevano il calore della vita pur nel loro pallore, e le labbra erano rosse come sempre.”
-Bram Stoker
UN PO’ DI STORIA
Quella del Conte Dracula è una storia antica, soggetto di numerose trasposizioni cinematografiche e letterarie nel corso dei secoli. Ma chi è era davvero il fantomatico Conte? Per ritrovarne le origini, il nostro viaggio ci porta per un attimo a Bucarest, luogo di nascita di Vlad III di Valacchia, una regione della Romania delimitata dal Danubio, dalle Alpi Transilvaniche e dal fiume Olt.
Meglio conosciuto come Vlad o semplicemente Dracula -suo patronimico– egli fu membro della casa dei Drăculești e figlio del voivoda (un comandante di un’unità militare) Vlad II Dracul , membro dell’Ordine Del Drago fondato per proteggere il cristianesimo nell’Europa Orientale.
Il regno di Vlad III fu relativamente lungo: tre volte voivoda di Valacchia, infatti, regnò dal 1448 al 1476. Solito ad impalare i nemici, nel corso della sua vita Vlad si aggiudica il soprannome di Impalatore e la sua reputazione di uomo crudele e spietato si diffonde molto in fretta in tutto il vecchio continente.
L’ORIGINE DEL NOME
Ai fini del mistero che si cela dietro la scoperta della tomba di Dracula, è importante capire il perché si crede che proprio quello sia il luogo in cui riposi il Conte. Al centro della questione c’è proprio il patronimico di Vlad: un’espressione onomastica che indica il vincolo con il proprio padre (p.es. Pelide Achille).
Dragwlya, in rumeno, deriva infatti proprio dall’epiteto con cui il padre Vlad II entrò a far parte dell’Ordine del Drago, un ordine cavalleresco fondato, nel 1418, da Sigismondo di Lussemburgo. Il simbolo dell’ordine era, per l’appunto, un dragone con la coda avvolta intorno al collo; sulla schiena portava una croce che alludeva al trionfo del Signore sul maligno.
Nel Medioevo il simbolo del dragone era associato al demonio, ed ecco da qui l’appellativo Dracul: in romeno Dracul significava “diavolo”, mentre -ul l’articolo “il”. Draculea- il patronimico di Dracul- significa dunque “figlio del diavolo”.
LA TOMBA A NAPOLI
Dalla Transilvania fino a Napoli, sembrerebbe che il Conte Dracula riposi proprio qui, nella città partenopea. Ma come è possibile?
Secondo una ricostruzione storica, il ritrovamento della tomba a Napoli si deve al fatto che il Conte non morì in guerra, bensì fu catturato dai turchi. Sua figlia Maria, residente a Napoli, riuscendo a riscattarne il corpo lo fece seppellire nel plesso di Santa Maria la Nova.
Le ricerche
Tutto inizia quando, nel 2014, un gruppo di esperti dell’Università di Tallin afferma di sapere che la tomba di Dracula si trovi a Napoli. Alla notizia, numerosi epigrafisti accorrono e partono gli studi.
Alla guida del gruppo c’è Laura Mirello, esperta di simboli e codici, che nel 2015 dichiara:
“L’epigrafe è un codice in «unciale» ovvero, una scritta composta da tante lettere provenienti da alfabeti diversi, tra cui quelli riconoscibili, il greco, latino, copto e etiopico.”
A seguito della lunga ricerca sul testo e dalla presenza del bassorilievo di un drago (riconducibile al simbolo dell’Ordine del Drago) si è arrivato ad affermare che la tomba sia proprio quella del Conte Vlad III di Valacchia.
Alla ricerca collabora anche lo studioso lucano Raffaello Glinni che si pronuncia circa la ricostruzione storica e dichiara:
“Nel 1476 il conte Vlad Tempes Dracula, che appartiene all’Ordine del Dragone come il re di Napoli Ferrante D’Aragona, scompare durante una battaglia contro i turchi e viene dato per morto. Una delle sue figlie, Maria, all’età di sette anni viene adottata da una donna napoletana e condotta nel regno di Napoli. Qui in seguito sposa un nobile napoletano della famiglia Ferrillo. La coppia ottiene in «regalo» i territori di Acerenza in Basilicata, ma è legata a Napoli tanto che, alla morte, i coniugi vengono seppelliti a Napoli.”
Naturalmente non mancano le tesi contrarie: c’è chi sostiene che il Conte abbia avuto solo figli maschi e che l’incisione del drago sia, in realtà, riconducibile a quella dello stemma araldico dei Ferrillo. Ma alle antitesi si oppone l’esperto Raffaello Glinni che, imbattutosi in una cronaca antica, racconta dell’arrivo di una principessa di origine ignota a Napoli e di come questa fu messa in salvo da una famiglia napoletana: quella dei Ferrillo. La giovane avrebbe poi sposato il nobile Giacomo Alfonso Ferrillo e i due stemmi familiari si sarebbero uniti.
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