“Perché Dante al Museo? Il Sommo Poeta fu tra i primi che, nel Medioevo, fece una
riflessione sulla cultura antica, basandosi sulle fonti letterarie, quando ancora non
esisteva una ‘coscienza archeologica’. Come Maestro e accompagnatore, tra Inferno
e Purgatorio, Dante scelse Virgilio che, peraltro, è fortemente legato alla città di
Napoli: l’autore dell’Eneide ha ispirato anche numerose leggende, entrate nella
nostra tradizione culturale. Il MANN, ancora, ha uno straordinario patrimonio che
consente di allestire un vero e proprio repertorio di personaggi, reali e fantastici,
che compaiono nel racconto della Divina Commedia” Paolo Giulierini, Direttore del
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
L’allestimento della Divina Archeologia
La mostra, curata da Valentina Cosentino e realizzata con il contributo della Regione Campania, è presentata nelle sale degli affreschi del MANN dove un celebre ritratto dell’Alighieri (1888) firmato dal pittore Paolo Vetri (1855-1937) accompagna il visitatore nel percorso espositivo composto da 56 reperti tra vasi, statue, rilievi, monete: testimonianze archeologiche che rievocano visivamente l’universo mitologico che Dante conosceva quasi esclusivamente attraverso le fonti letterarie.
Grazie alla collaborazione scientifica ed organizzativa con l’Ateneo Federiciano (Prof. Gennaro Ferrante e dott.sse Fara Autiero e Serena Picarelli) è stato possibile includere nel percorso espositivo anche delle immagini fotografiche ad alta risoluzione delle miniature presenti in alcuni manoscritti medioevali del poema dantesco accompagnate da QR code. I codici, che fanno riferimento alla banca dati internazionale dell’Illuminated Dante Project, permettono di confrontare i reperti con l’opera dantesca dando la possibilità al visitatore di sfogliare l’intero testimone da cui è tratta la miniatura. A complemento dell’esposizione è presente un ulteriore QR code che riporta ad un video racconto, a cura del Prof. Ferrante e della Dott.ssa Autiero, del viaggio di Dante attraverso le più belle miniature della Commedia.
I racconti del mito
La prima sala della mostra “Divina Archeologia” offre un focus sul mito nella cultura medioevale e nelle terzine della Commedia: nonostante Dante fosse ancora lontano dal gusto emulativo della classicità tipico dell’Umanesimo, nella Commedia avvicina i suoi contemporanei ai personaggi del passato e per la prima volta introduce nel mondo ultraterreno figure e ambientazioni derivanti dalla cultura classica. Dante nella commedia coniuga curiosità filologica e spiccata inventiva, mescolando fonti cristiane, popolari, classiche e colte creando un’inedita osmosi culturale.
La narrazione del percorso espositivo si concentra su cinque personaggi: Achille, Ercole, Teseo, Enea, Ulisse, accompagnando la descrizione dantesca a miniature medievali e reperti come la pelike (375-350 a.C.- da Ruvo) con Achille che in una grotta marina incontra la madre Teti dopo la morte di Patroclo; le due tazze in argento (dalla casa del Menadro di Pompei, seconda metà I sec. a.C.) con la rappresentazione di tutte le dodici fatiche di Ercole; l’affresco in IV stile con Arianna che porge il filo a Teseo (reperto appartenente alle collezioni del MANN e proviene dalla Casa della caccia antica a Pompei); l’anfora a figure nere (510-490 a.C.) e la terracotta (prima metà I sec. d.C.) con Enea e Anchise; l’intonaco dipinto in III stile con il cavallo di Troia (reperto appartenente alle collezioni del MANN, proveniente da Pompei, prima metà I sec.d.C.).
I personaggi del mito e della storia
La seconda sala dell’esposizione segue l’itinerario di Dante ripercorrendo volti e caratteristiche di mostri, dei, figure della storia antica, scrittori e poeti, che egli scolpì per sempre nel proprio
racconto. Il visitatore è accolto da una suggestiva digitalizzazione dell’antiporta miniata di un manoscritto(Bibliothèque Nationale de France/prima metà del XV sec.) che presenta una
topografia dell’Inferno, cui seguono reperti che in un dialogo con le miniature esposte descrivono i protagonisti del primo libro della Commedia. Così si ritrovano ad esempio placche
bronzee con Centauro e centauressa (I sec. d.C.) accompagnate dall’immagine di miniatura tabellare che raffigura i centauri mentre minacciano Dante e Virgilio (Budapest, quarto decennio XIV sec.), ed altri reperti dedicati a personaggi come Medusa, le Arpie, Caronte.
La sezione dedicata agli dei pagani offre reperti del calibro dell’Apollo in
bronzo proveniente dall’omonima domus di Pompei (appartenente alle collezioni del
Museo), la Fortuna Stante in bronzo (I sec. d.C.) e altri appartenenti a focus tematici su Muse, Marte, Venere e Ade, sempre con rimando ai manoscritti miniati della Commedia.
Si giunge infine alla Storia: il focus si sposta sugli imperatori romani, inseriti dal poeta in un disegno
provvidenziale che collega l’Impero romano alla figura di Cristo, permettendo così anche a dei pagani di accedere al Limbo e al Paradiso grazie alla loro magnanimità e nobiltà d’animo. Tra i reperti in esposizione una moneta di Giulio Cesare (terzo quarto I sec. a.C.), una statua loricata di Traiano (inizio II sec. d.C.) , un solido di Costantino ed uno di Giustiniano (V sec, VI sec. d.C.).
Divina Archeologia podcast
Parte integrante dell’allestimento è il nuovo ciclo di podcast, novità assoluta nella produzione del Museo, realizzato da Archeostorie e NW.Factory.media con il contributo di Scabec: tramite un QR code è possibile accedere a suggestivi racconti di personaggi e miti danteschi.
Info utili
La mostra è visitabile tutti i giorni tranne il martedì dalle 9.00 alle 19.30. Il prezzo del biglietto per è 15€ per l’intero e 2€ per il ridotto giovani, gratuito per i cittadini sotto i 18 anni. Per maggiori informazioni visita il sito https://mannapoli.it/