Negli ultimi anni, nella scena hip-hop italiana sembrano essersi affermati album grazie a sonorità post-trap e urban del tutto innovative, merito che va ai producer.
Ruolo molto sottovalutato quello del produttore che deve creare, soprattutto, un feeling tra produzione e voce con gli artisti con cui collabora.
La bravura si vede nel cogliere alla perfezione ciò che gli artisti hanno in mente di esprimere su una base che non risulti trita e ritrita.
Un esempio campano di questo genere è Valerio Nazo.
Chi è Valerio Nazo?
Valerio Nazo, nome d’arte di Valerio Passeri, è un producer, classe 1990, originario di Torre Annunziata (NA).
Dj ufficiale e produttore di numerosi brani di Rocco Hunt, lo accompagna in tutti i suoi concerti in giro per l’Italia come le date del 10-11 maggio al Teatro Palapartenope di Napoli.
Due serate, entrambe sold out, da ricordare sia per Valerio che per Rocco che hanno saputo far divertire e emozionare i circa 14 mila fan presenti.
Attivo da oltre 15 anni, Nazo ha collaborato con nomi del calibro di Luchè, Guè, Carl Brave, Fabri Fibra, Geolier, Madman, Clementino, Nicola Siciliano e tanti altri.
Dunque, Valerio Nazo non è un emergente e lo dimostrano i numeri e le tante certificazioni, tra tutte “Stu core t’apparten” di Rocco Hunt, certificato disco di platino.
Non fa eccezione la hit, sempre prodotta da Nazo, “Nisciun” di Rocco Hunt in collaborazione con Geolier, più di 34 mln di streaming e disco di platino.
Al di fuori del rapper di Salerno, troviamo “Senz e me”, presente nel primo album di Geolier, che ha superato i 25 mln di streaming.
Se invece si parla di canzoni recenti, non può mancare “Password”, la hit da club, presente nell’ultimo album di Luchè, che sta scalando tutte le classifiche.
Dunque, i complimenti per i tormentoni vanno sicuramente ai cantanti con le loro voci ma non bisogna dimenticarsi del lavoro dei produttori, un rapporto 50/50.