Il Cinema italiano ha perduto uno dei suoi volti simbolo, l’attrice Monica Vitti. Musa ispiratrice del regista Michelangelo Antonioni, fu molto amata anche dai francesi, che la considerano da sempre l’archetipo della Donna Italiana. Monica infatti, nella rappresentazione dei suoi personaggi, sapeva mescolare perfettamente sensualità e ironia. Anche Monica Vitti è stata legata alla città di Napoli, per due motivi. Il primo è che l’attrice per alcuni anni visse a Napoli, nel quartiere vomero. Il secondo motivo è che Monica interpretò un personaggio che appartiene alla Storia di Napoli. Scopriamo chi è.
Monica Vitti e Napoli. Chi era Ninì Tirabusciò
Maria Campi, in arte Ninì Tirabusciò, viene considerata come la sciantosa che inventò la cosidetta mossa, ovvero il famoso ed ammiccante movimento rotatorio del bacino, che culmina con uno stacco secco e provocatorio-come dimenticare la celebre mossa di Sofia Loren sulle note di Mambo Italiano in “Pane, amore e…”(1955)– . Il termine Tirabusciò deriva dal francese tire-bouchon che significa cavatappi. A Napoli si utilizza l’espressione nà mossa è viscere per indicare appunto il movimento del corpo. Te si fatta venì ‘e mosse è un’espressione molto comune per indicare qualcuno che ha avuto un attacco d’ira o che ha manifestato un forte disappunto.
Tu quanno passe Me fai venì na mossa!
intonava Renato Carosone nel testo di O’suspiro(1956), questa volta per indicare apprezzamento nei confronti di una donna avvenente. Nel 1970 fu proprio Monica Vitti ad interpretare Ninì Tirabusciò-Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa del regista Marcello Fondato–ruolo per il quale vinse anche il David di Donatello come migliore attrice protagonista.Monica interpreta il ruolo di Maria Sarti-pseudonimo di Maria Campi-un’ attrice romana di origini popolari. Durante una sua esibizione in un locale napoletano canterà la famosa canzone Ninì Tirabusciò, introducendo la mossa, un movimento alquanto azzardato per il pubblico dell’epoca-stiamo parlando del primo Novecento-.Tuttavia l’esibizione fu molto apprezzata e Maria diventerà reginetta del varietà, contribuendo a diffondere la provocatoria novità che è giunta fino ai giorni nostri. Ninì Tirabusciò è una canzone popolare napoletana che porta la firma di Salvatore Gambardella, storico musicista napoletano, noto al pubblico per la più conosciuta comme facette mammeta del 1906.
Chi erano le sciantose?
Il termine sciàntosa deriva dal francese chanteuse, un termine ilare che si riferisce alle donne che animavano i caffè parigini ed europei durante la Belle Époque; tale moda dilagò anche a Napoli e questi spettacoli si tenevano in particolare tra le mura del Salone Margherita; ancora oggi il termine viene utilizzato in senso spregiativo per indicare ironicamente una donna di facili costumi. Anche Reginella, la famosa canzone di Roberto Murolo si riferirebbe ad una famosa sciantosa napoletana:
Stive ‘mmiezo a tre o quattro sciantose,E parlave francese… è accussì?
Monica Vitti viene spesso definita Anti-Diva e la sua unicità consisteva in questa sua irresistibile semplicità, che la rendeva così affascinante. Con il suo talento ci ha dimostrato che anche una donna bellissima può essere anche attrice comica, al di là di ogni pregiudizio. Purtroppo una malattia degenerativa le causò la perdita della memoria e dei ricordi; ne conseguì il ritiro dalle scene nel 2002. Persone a lei care ce la descrivono come una donna ironica e intelligente; pare inoltre che fosse una bravissima cuoca e che amasse molto ballare.
La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare.
Octavio Paz
In ricordo di Monica Vitti