
350 percettori del reddito di cittadinanza saranno impiegati per la cura e la manutenzione dei parchi della città di Napoli
Il comune di Napoli ha dato il via a dei progetti di pubblica utilità, impiegando parte dei percettori del reddito di cittadinanza nella cura e manutenzione dei parchi della città.
Le unità occupate all’interno del progetto saranno 350, di cui 50 a supporto dei giardinieri che operano all’interno dell’hub di Soccavo. I restanti 300 invece, saranno coinvolti in altre municipalità. Sono inoltre in progettazione altre due aree operative per il centro della città.
Questa decisione intrapresa dal comune di Napoli, è vista come un modo per ridare dignità lavorativa a coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Conferendogli la possibilità di contribuire, attraverso una mansione, al miglioramento della città. Inoltre i funzionari saranno sottoposti a dei corsi di formazione, prima di iniziare il lavoro vero e proprio.
Le parole del sindaco
Il sindaco Gaetano Manfredi, nell’annunciare il progetto, ha affermato:
“Il reddito di cittadinanza è uno strumento indispensabile per sostenere le fragilità dei nostri territori, ed è anche uno strumento utile per poter avviare al lavoro persone che sono state espulse dal mercato e che non hanno le qualifiche utili per dare il proprio contributo.”
Questi progetti, sono previsti dalla legge di bilancio dello stato per il 2022. Lo scopo è quello d’incentivare i vari comuni ad avvalersi di percettori del reddito di cittadinanza, coinvolgendoli in programmi di utilità collettiva.
Inoltre l’obiettivo è quello di allargare il numero di beneficiari, interessando anche altri settori in ambito sociale e culturale.
“il progetto vedrà impegnate tantissime persone nel mondo del sociale, ad esempio per l’accompagnamento delle persone disabili, del trasporto degli ammalati, anziani e bambini. – afferma l’assessore alle politiche sociali, Luca Trapanese – Sono tante le persone che ci cercano e che vogliono lavorare e che vogliono lavorare nonostante il reddito di cittadinanza. e i puc sono una risposta concreta che mettiamo in campo, oggi è la prima ma ce ne saranno tante altre”.