
Un vicolo pittoresco, antica e labirintica strada, meta irrinunciabile per turisti e curiosi, fatto di selciato a tratti così consumati da essere liscissimi, a nord delle mura vicereali di Napoli.
Siamo in via Santa Maria Antesaecula dove è nato e cresciuto Totò. Più precisamente è nato al numero civico 107, forse al terzo piano, per poi trasferirsi piccolissimo con la mamma e la nonna al civico 109.
Una lapide ricorda che qui è nato uno dei piu grandi geni del cinema e del teattro italiani, dal portoncino si apre un cortiletto: guardando in alto e intorno, si viene circondati da costruzioni irregolari con sporgenze qua e là, alcune sostenute da puntellature. Una scalinata ampia porta al pianerottolo da cui tramite un’apertura protetta da una grata si può scorgere vico san Felice e poi prosegue su fino al pianerottolo in mattonelle quadrate e decorate delicatamente alla moda del tempo che fu. Dalla piccola ringhiera sotto la volta si volge lo sguardo verso il cortile. La porta di legno con il pomolo dorato si schiude su un alloggio che conserva quindi ancora le vestigia di quando la mamma e la nonna di Totò si affacciavano alla finestra. C’è un corridoio stretto da cui si diramano stanze non enormi ma nemmeno troppo piccole: una sala da pranzo, una camera da letto, un bagno.
Negli anni novanta del secolo scorso la casa era stata occupata da una coppia di anziani in difficoltà ed entrare in possesso dell’alloggio ha richiesto da parte dei proprietari una lunga diatriba in tribunale.
La casa natale di Totò è oggi in ritrutturazione e vedrà rispolverati e portati all’antico splendore materiali che all’epoca erano considerati poveri ma che, al giorno d’oggi, sono di prestigio: il piperno – roccia litificata dall’aspetto quasi a macchie e che abbonda in Campania l’ardesia, le mattonelle naoletane e siciliane, il cotto, gli infissi in legno.
Nel vivace labirinto del rione oggi viaggiano i motorini e le auto moderne affiancando quotidianamente murales, un busto di argilla dell’artista Antonio Januario, riproduzioni dell’amatissimo De Curtis, indicazioni su come trovare questo locus amoenus e anche un caffè dedicato alla maschera di Totò. Tra le palazzine dai muri vissuti e i balconi abbelliti da vasi di fiori e piante, o resi funzionali da antenne e parobole ci sono metri di panni colorati ad asciugare, verande, una bottega di vini, il centro estetico, un bazar e l’amatissmo bar dedicato al principe della risata.
Un tripudio di mescolanze di storia e contemporaneità, tradizione e tecnologie, che si incontra agli inizi della strada con l’ingresso di uno degli ipogei greci disseminati nel Rione Sanità e che accoglie la chiesa di Santa Maria Antesaecula e la chiesa del Santissimo Crocifisso ad Antesaecula.