I Peeeping Tom in scena con un’opera angosciante e sublime, un vero e proprio thriller psicologico che scava nei labirinti della mente. La scenografia si fa partitura e i corpi degli interpreti note esplosive tra le sue righe.
I Peeping Tom e lo scenario
In una grande stanza, fiocamente illuminata e con varie porte chiuse, un uomo è seduto su una sedia a fianco a un tavolino. Per terra il cadavere di una donna. Un cameriere entra nella stanza e prende il corpo per le gambe, trascinandolo fuori. Poi rientra, per pulire il sangue che ha imbrattato il pavimento e il tavolo, ma più tenta di cancellare le tracce e più lo straccio continua a sporcarsi di sangue. Una scena che avviene in silenzio, accompagnata però da suoni angoscianti e rumori indecifrabili. Da subito, dunque, in sala si crea un’atmosfera di suspence, che inchioderà il pubblico alle poltrone per tutto lo spettacolo, catapultandolo in un vero e proprio thriller psicologico e surreale. Una scenografia colossale, e cinematografica, è l’allestimento scenico di Diptych, come cinematografici sono tutti gli allestimenti dei belgi Gabriela Carrizo e Franck Chartier, in arte Peeping Tom.
Creato tra il 2013 e il 2017 da Carrizo e Chartier per il Nederlands Dans Theater, Diptych è riallestito per la compagnia Peeping Tom, ed è composto da due parti: The Missing Door & The Lost Room (con debutto nazionale al festival Oriente Occidente).
Diptych è suspense e adrenalina. Tra le compagnie teatrali più visionarie e all’avanguardia del panorama mondiale, Peeping Tom trasporta il pubblico in una realtà parallela in cui si è letteralmente catapultati in un’atmosfera noir al limite dell’horror. Porte che sbattono e che rivelano l’ignoto, lunghi corridoi, figure angoscianti e ambigue che appaiono e scompaiono, il tutto su di un palcoscenico che si trasforma, letteralmente, nell’interno di un transatlantico.
Una compagnia tra le più visionarie della scena europea, dalla cifra linguistica iperrealistica, dove si fondono teatro e danza insieme ad incredibili scenografie. Un mix raffinato e ritmico in cui come in un vortice si incontrano e si scontrano, anche violentemente, tutte le relazioni umane, e nelle cui spire si fondono tempo e spazio, immaginazione e realtà.
Il tempo, la memoria, i protagonisti
Filo conduttore di entrambi, le tematiche del tempo, della memoria e della premonizione. I protagonisti recitano infatti la loro stessa finzione. Sono stravaganti, sono anime perse nel tempo e nello spazio, spinti dai propri desideri più reconditi e spesso alla spasmodica ricerca dell’altro. La messa in scena è una carrellata di illusioni e amori perduti, un vagabondaggio nella mente le cui proiezioni sono vere e proprie distorsioni della realtà. Il tutto avvolto in un’atmosfera opprimente, con toni da umorismo nero, nella quale riaffiorano paure primordiali. La scenografia – come sempre accade nei lavori di Peeping Tom – è fondamentale alla drammaturgia e complice dell’aspetto illusorio delle vite dei personaggi con le sue porte e le sue stanze surreali. Un affresco dei desideri inconsci e delle utopie di ciascuno che paga tributo al cinema enigmatico e seduttivo di David Lynch.
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