All’interno della stazione Garibaldi della Linea 1 di Napoli, ci si può imbattere in un’opera realizzata ad hoc dall’artista biellese di fama internazionale Michelangelo Pistoletto. A dire il vero le opere sono due, e sono entrambe collocate appena prima delle ultime rampe di scale verso i treni. Si tratta di Stazione 1 (2013) e Stazione 2 (2013), installazioni in grado di cogliere quello che è il perenne flusso in divenire dell’andirivieni dei pendolari. Questi Quadri specchianti (facenti parte di una serie memorabile ed esposti per la prima volta nel 1963, alla Galatea di Torino) sono lastre di acciaio inossidabile lucidato specchio sulle quali sono serigrafate fotografie.
Si tratta di opere emblematiche della poetica di Pistoletto, che ritornano costantemente all’interno della sua opera per approfondire significati ulteriori. Nella versione napoletana le serigrafie mostrano infatti, in sintonia con l’ambiente circostante, passeggeri in attesa o in cammino.
L’opera di Michelangelo Pistoletto
Ed è proprio su questa relazione col circostante che l’opera instaura tutta la sua sostanza, creando un rapporto diverso con il pubblico, che viene messo dentro, coinvolto nella percezione dal vivo.
L’opera è in un certo senso un superamento di quella che era intesa tradizionalmente come una finestra sul mondo, diventandone – citando lo stesso artista – «l’autoritratto».
Infatti quest’operazione, in apparenza banale, Pistoletto interviene prima di tutto sul fattore tempo, rendendo il quadro una continua riformulazione di sé stesso, attraverso proprio l’inclusione dello spettatore. Successivamente lavora sull’autorialità dell’artista, lasciando agli stessi utenti la possibilità di creare continuamente lo spazio dell’opera.
La relazione tra opera e spazio espositivo infatti non è più vincolata al limitato concetto di oggetto e contenitore, e proprio grazie al suo carattere riflettente la prospettiva è duplice: infatti nel guardarla ci si rivolge sia di fronte che alle nostre spalle, generando una sorta di spazio virtuale in cui l’opera si pone come «porta che mette in comunicazione arte e vita».
I Quadri specchianti di Pistoletto, tra le numerose opere presenti lungo la celeberrima linea metropolitana, offrono quindi un momento di iterazione attraverso la sublimazione del quotidiano, elevato ad arte.
Autore:
Alessio Esposito
Fonti:
Barilli Renato, L’arte contemporanea. Da Cézanne alle ultime tendenze (2014) Feltrinelli ISBN-10 8807884224
http://www.pistoletto.it/it/crono04.htm http://www.anm.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1272&Itemid=254