Cos’è Uroboro? È la rubrica settimanale nella quale analizziamo un evento storico o un grande personaggio riguardante il passato (recente e non). Nel pezzo di oggi, il ricordo di una delle vicende più tragiche degli ultimi 50 anni in Italia: la strage di Bologna
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla: si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
85 MORTI “SENZA COLPEVOLI”?
2 agosto 1980. Ore 10:25. Sembra un normale sabato estivo, con tanti italiani pronti a partire per le vacanze e tanti turisti in giro per la città romagnola. Non sarà un sabato normale, purtroppo, ma per i motivi sbagliati. Il rumore delle sirene, i civili a sollevare travi, a scoprire brandelli di abiti intrisi di sangue, urla e grida disperate dei sopravvissuti. In breve tempo vengono inviati medici e carri funebri in direzione del luogo in cui avvenne “l’incidente”. I giornali di tutto il paese annunciano la notizia dalle 12 in poi, aggiornando costantamente la lista di morti e feriti. Nel pomeriggio arriva anche l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che con la voce rotta e gli occhi lucidi e spenti, parla alla telecamere dei telegiornali di tutta Italia.
In poco tempo vengono individuati i responsabili della strage. La firma, si dice, è fascista. Inoltre vengono anche trovati coloro che tentarono di depistare le indagini: Licio Gelli, Pietro Musumeci, generale del Sismi (il servizio segreto italiano) legato alla P2, e poi il tenente colonnello Giuseppe Belmonte e il faccendiere Francesco Pazienza. Dopo quarant’anni, però, i processi e la conferma di quelle accuse non hanno convinto tutti che i reali colpevoli siano stati realmente individuati. O almeno non tutti…
Non dimentichiamo mai, però, chi ha perso la vita nella strage di Bologna e di chi ha perso madri, figli o nipoti all’improvviso.
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1 thought on “Uroboro: la strage di Bologna”