A Napoli esistono testimonianze archeologiche straordinarie che documentano la diffusione del ventaglio nella nostra regione, secondo il gusto delle varie epoche. Pare che il ventaglio o flabello abbia avuto origine in Cina nel VII secolo anche se esistono testimonianze più antiche, risalenti alla civiltà egizia. In Egitto i flabelli, riccamente decorati con piume di pavone o foglie di palma, diventarono emblemi di regalità e tale usanza si diffuse anche nella liturgia cristiana. Al Museo Archeologico Nazionale sono conservati alcune testimonianze pittoriche che dimostrano come la moda del ventaglio si sia diffusa molto presto anche sul nostro territorio, nella vicina Stabia. In questi affrechi, recuperati all’interno delle Villa di Arianna, sono raffigurate due donne con flabello. Entrambe le testimonianze sono databili intorno al 54-69 d.c.
Il ventaglio come oggetto di pregio e prestigio
Successivamente la moda del ventaglio ebbe ampia diffusione prima in Giappone e poi in Europa; ma è con Caterina de Medici che quest’ultimo assumerà particolare pregio artistico e prestigio, alla fine del XVI secolo. Le iconografie più diffuse erano scene pastorali, mitologiche o galanti; i tessuti quanto mai eterogenei, in particolare seta, pergamena e pizzo. Nel 1757 un nobile francese, tale Luois Antoine de Caraccioli, nel suo libro “Le Livre de quatre couleurs” ci spiega come il ventaglio venisse utilizzato per proteggersi dai raggi solari o per non farsi riconoscere; per nascondere sorrisi maliziosi o una brutta dentatura, raccontandoci che ogni dama che si rispettasse ne possedeva uno o più nel proprio corredo; contemporaneamente si diffuse un vero e prorio codice di seduzione con il quale le dame inviano messaggi precisi ai loro amanti segreti.
La Dama con Ventaglio di Domenico Morelli
Tra diciottesimo e diciannovesimo secolo il ventaglio comincia ad essere prodotto in tutta Europa da artigiani specializzati e talvolta decorati da pittori di rilievo. Sono giunti fino a noi numerosi ritratti in cui compare il ventaglio come simbolo di purezza e femminilità, realizzati da Giuseppe de Nittis e Domenico Morelli per citarne qualcuno. Quest’ultimo comincerà a realizzare soggetti di ispirazione orientale, entrando a far parte della corrente degli orientalisti italiani. La Dama con ventaglio è un ritratto sensuale di Anna Cutolo, modella dell’epoca e futura moglie di Vincenzo Gemito. In questo ritratto è rintracciabile l’influsso di Mariano Fortuny, pittore e decoratore di rilievo, che contribuì a diffondere la moda orientalista a Napoli in quegli anni.
La Collezione di “Galanterie” della Collezione De Ciccio
Il Museo di Capodimonte vanta una delle più importanti collezioni di “galanterie” e pregiati oggetti di artigianato: la Collezione De Ciccio. A comporre la ricercata collezione oltre a tabacchiere in smalto dipinto su rame e argento e astucci in rame dorato troveremo una variopinta esposizione di ventagli decorati e dipinti a mano, da sapiente mano artigiana. Si distinguono per bellezza e interesse iconografico il Ventaglio con Arianna abbandonata da Teseo(Figura 95. fine XVIII secolo), in tartaruga bionda e tempera su pergamena e il Ventaglio con il sacrificio di Senofonte a Diana( Figura 97. seconda metà del XVIII secolo) in madreperla e tempera su carta.