Oggi 19 marzo è la Festa del papà, ricorrenza nata per omaggiare il ruolo nella società e nella famiglia della figura paterna.
Coincide con le celebrazioni di San Giuseppe e si tratta di una festa di origine cattolica. Istituita nel 1871 dalla Chiesa cattolica, essa decise di proclamare Giuseppe – padre putativo di Gesù – protettore della paternità.
Oggi si tratta di una ricorrenza prettamente consumistica, molto sentita soprattutto dai bambini che creano nelle loro scuole dei lavoretti per i propri papà.
Festa del papà nella storia
Il culto di San Giuseppe ha origini ancor più antiche, infatti i primi a celebrarlo furono i monaci benedettini intorno al 1030. In Italia il 19 marzo è stato giorno festivo fino al 1977, anno in cui è stato abolito rimanendo una ricorrenza civile.
In Spagna è una festa a tutti gli effetti dal 1948 per merito di Manuela Vicenta Ferrero, insegnate di Madrid, che accolse la richiesta dei padri dei suoi alunni che chiedevano di istituire una festa in loro omaggio, cosa che già accadeva per le madri. Come data venne scelta il 19 marzo in rispetto della tradizione cattolica.
Anche se il primo Stato che ha deciso di rendere omaggio ai padri sono stati gli Usa. Nel 1910 Sonora Smart Dodd, figlia del veterano della guerra civile americana William Jackson Smart, decise di rendergli onore proponendo una giornata dedicata. Dopo alcune indecisioni, si scelse la terza domenica di giugno, così come vuole la tradizione dei Paesi del sud America.
In Corea del Sud è invece l’8 marzo ed è usanza regalare ai propri padri un garofano.
Cosa mangiare alla festa del papà?
Quanto alle tradizioni culinarie, in Italia la ricetta più famosa è sicuramente quella della zeppola di San Giuseppe, farcita con crema pasticcera e amarene. Si preparano il 19 marzo perché si narra che Giuseppe, dopo la fuga dall’Egitto a causa delle persecuzioni, decise di preparare e vendere dolci per mantenere la sua famiglia.
Molte sono le leggende che rivendicano l’origine delle zeppole. Si dice appunto che Giuseppe, per mantenere Maria e Gesù, dovette affiancare al mestiere di falegname quello di friggitore e venditore ambulante di frittelle.
Le zeppole di San Giuseppe sono prettamente un dolce napoletano di pasta choux dalla forma a ciambella, ricoperto di crema pasticcera e un’amarena in cima per completare l’opera. Oltre alla classica zeppola fritta c’è anche la variante al forno, decisamente più leggera.
Un evento per festeggiare
Oggi al Mercato Coperto San Paolo di Campagna Amica e Coldiretti di Fuorigrotta, ci sarà una giornata dedicata a San Giuseppe all’insegna del cibo a Km 0 animato da canti popolari napoletani e spettacoli per bambini.
L’evento, che rientra nell’ambito di “Napoli Food & Culture”, vedrà l’apertura con la tammorra di Matteo Mauriello, attore e musicista partenopeo che ha avuto diverse esperienze teatrali.
Ci saranno anche attività ludico-didattiche per i bambini, dove i più piccoli impasteranno, realizzeranno gadget da regalare ai loro papà e potranno divertirsi con lo show “Clown Scarabocchio”; mentre, all’interno del Mercato Coperto, ci sarà uno stand dove sarà preparata l’agrizeppola, ovvero, la zeppola di San Giuseppe contadina realizzata con farina italiana di grani antichi proveniente dall’area beneventana.