La cravatta, un accessorio che non ha né tempo né generazione, rimanendo sempre in vetta ai trend del momento. Soprattutto un ornamento che non può mancare nel guardaroba maschile.
Quando si pensa a questo tipo di accessori, vengono subito in mente le cravatte Marinella. Marchio, considerato a livello internazionale, il fiore all’occhiello della sartoria made in Naples.
La Storia del marchio
La storia delle cravatte Marinella comincia nel 1914, quando il napoletano Eugenio Marinella decide di lanciarsi nel mondo della moda maschile, aprendo un piccolo negozio di cravatte artigianali a Napoli, nell’elegante Piazza Vittoria. Fin da subito la piccola bottega inizia ad attirare l’attenzione dei gentiluomini napoletani. Fin quando le prestigiose cravatte non entrano a far parte del vestiario di figure illustre come Totò, Vittorio De Sica e dell’allora presidente Francesco Cossiga. In particolare quest’ultimo, affascinato dall’unicità delle cravatte Marinella, prende l’abitudine di portare in dono ai capi di stato, durante le sue visite ufficiali, una scatola con cinque cravatte.
Intorno agli anni 80 infatti, il nome Marinella inizia a sbarcare in vari paesi europei e in America. Al giorno d’oggi l’azienda possiede negozi in tutto il mondo. Showrooms a Milano, Londra, Lugano e Tokio, corner shop a Madrid, New York, Zurigo, Valencia, Atene, Montecarlo, Parigi e Bruxelles. Diventando un punto di riferimento per VIP e uomini politici come Giorgio Napolitano o l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
L’unicità delle cravatte Marinella
La caratteristica principale delle cravatte è la loro unicità. Sono pezzi esclusivi, prodotti ancora oggi a mano all’interno della bottega, attraverso una tecnica particolare e con l’utilizzo di materiali pregiati.
Inoltre la maison E. Marinella non tratta solo di cravatte o di accessori maschili come camicie, profumi, gemelli e orologi. Ma produce anche una vasta gamma di elementi femminili come foulard in seta, borse e portafogli.
Dunque il marchio E. Marinella, rappresenta un vero e proprio simbolo della tradizione napoletana, capace di adattarsi alle nuove generazioni, ma mantenendo sempre i tratti caratteristici originali.