A Napoli ci sono tante chiese quanto fontane!
Le Fontane più celebri sono quella della Sirena e del Carciofo, entrambe site nel quartiere di Mergellina. Non tutti sanno che la fontana della Sirena è opera di Onofrio Buccini e del più conosciuto Francesco Jerace, pittore e scultore della scuola napoletana. Il punto di vista migliore dove poter ammirare questa fontana monumentale è da Viale Elena-o Gramsci-, la strada che ricorda prospetticamente gli Champs Elysées parigini. La Fontana del Carciofo si trova al centro di Piazza Plebiscito e tale nome deriverebbe proprio dalla forma alquanto bizzarra della sua corolla. La Villa Comunale di Napoli ospita la Fontana delle quattro stagioni detta anche della tazza di porfido, la Fontana del ratto d’Europa e quella delle sabine.
In una città come Napoli, perfino le fontane hanno un’anima. In questo articolo scopriremo quali sono le più famose e quali leggende nascondono.
Le Fontane di Napoli: il Quartiere San Giuseppe e Vicaria
Secondo la leggenda che ci tramanda Matilde Serao nel suo celebre libro di immaginazione e di sogno “Leggende Napoletane”. La Fontana di Monteoliveto, nel quartiere San Giuseppe, nota anche come Fontana di Carlo II nascerebbe dalle lacrime di una giovane monaca affranta per la sofferenza inflitta a Gesù durante la Passione. Matilde Serao ci racconta anche di due fontane purtroppo perdute: La Fontana de li Serpi, che si trovava nel quartiere Vicaria e la Fontana degli Specchi, costruita sugli spalti del Maschio Angioino, nel quartiere Chiaia. La prima sarebbe nata dalle lacrime di una serva per il suo padrone, tale Belloccia; la seconda dalla passione segreta del Cuoco di palazzo Corbussone per la sua regina.
Quartiere Chiaia e San Ferdinando
In quartiere Chiaia ospita la Fontana dei Leoni e la Fontana di Netturno. Secondo la leggenda la fontana dei Leoni, in Piazzetta del leone a Mergellina, nacque dal pianto di un principe napoletano che sarebbe morto di crepacuore per la perdita della sua amata.La Fontana Medina o di Nettuno, conosciuta anche come fontana nomade perché fu soggetta a diversi spostamenti prima di essere collocata in Piazza Municipio. La fontana sarebbe nata dalle lacrime del Dio Nettuno per una statua a cui non riuscì a dar vita. Nel quartiere San Ferdinando, in Via Partenope, troviamo la Fontana del Gigante, che originariamente era collocata in Piazza Plebiscito, come riprodotto in una celebre tela di Gaspar van wittel, conservata a Palazzo Zevallos a Napoli.
Nel quartiere Chiaia, in Largo Sermoneta a Via Caracciolo, troviamo anche la più iconica delle fontane Napoletane, la Fontana del Sebeto, realizzata da Cosimo Fonzago e anch’essa legata ad una famosa leggenda.Sebeto era un ricco signore, follemente innamorato di Megara. La donna annegò tragicamente nel mare del Chiatamone e da lì si originò lo scoglio di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo; dal pianto di Sebeto nacque il famoso fiume che separava Neapolis da Palepolis, che sfociava proprio in quel mare.
Nella fotografia in bianco e Nero Herbert List cattura la bellezza monumentale della Fontana del Gigante, in quella a colori la Fontana del Sebeto fa da sfondo al gruppo di scugnizzi-fotografia di Charles H. Traub. Cosa vi ricorda? Probabilmente l’avrete intravista anche in un famoso video di Liberato-Tu t’he scurdat’ ‘e me!-. Molte di queste fontane hanno perso la loro destinazione d’uso ma restano comunque parte integrante del tessuto urbano partenopeo e monumenti simbolo della città. Sarà che a furia di piangere anche le lacrime delle fontane di Napoli si sono prosciugate!
Tutte le cose in Napoli, dalle pietre al cielo, sono innamorate. […]O anime trafitte, o anime sconsolate, o voi che per l’amore portate nel cuore sette spade di dolore, non vi sorrida la speranza di guarirvi qui. Qui amano anche le pietre: gli uomini sani s’ammalano d’amore e gli infermi ne muoiono.
Matilde Serao, Leggende Napoletane, 1881