Napoli è mille culure: la gestualità, la capacità di arrangiarsi, il sentimentalismo e la forte religiosità sono solo alcuni degli elementi che definiscono l’identità partenopea e la napoletanità. Artisti celebri ci hanno restituito una storia fotografica di Napoli che è giunta fino a noi e nella quale anche noi ci riconosciamo. In questo articolo scopriremo i mille volti di Napoli attraverso la fotografia. Scopriremo che la Napoli di Ieri ci somiglia ancora oggi.
La Gestualità, l’arte di arrangiarsi e l’umorismo
In questa fotografia rarissima Henri Cartier Bresson congela il gesto simbolo di Napoli, il “che vuoi?”, come lo definisce Bruno Munari nel suo “supplemento al dizionario italiano”:
|Le estremità delle cinque dita si riuniscono rapidamente e formano un cono col vertice in alto. La mano può restare ferma o essere scossa più o meno velocemente, secondo che la domanda è fatta con gentilezza o con impazienza. Molto usato a Napoli.|
Un altro elemento che caratterizza il popolo napoletano è la capacità di “arrangiarsi” e improvvisare mestieri quanto mai bizzarri. Ieri come oggi. Molti di questi sono stati catturati da Luciano De Crescenzo nella raccolta “Napoli di Bellavista”. Umorismo e teatralità sono tratti imprescidibili del Made in Naples. In queste fotografie di strada Luciano De Crescenzo estrapola dettagli ironici tratti dalla quotidianità.
Sacro, Profano e superstizione
|E la vita quotidiana? Solo a guardarsi attorno, a osservare quello che accade, anche superficialmente, nessuno poteva lusingarsi che la superstizione del popolo napoletano fosse cessata.|
Matilde Serao
Il popolo napoletano ha un rapporto davvero curioso con la morte. Esiste una forte superstizione intrinseca al Dna partenopeo ma Napoli è allo stesso tempo una città fortemente sacrale, in cui religione viene vissuta profondamente, attraverso la preghiera e il culto dei morti-basti pensare al culto delle “capuzzelle”.
Un’altra passione tipica del popolo partenopeo è la quella per il gioco del lotto:
|Il popolo napoletano, che è sobrio, non si corrompe per l’acquavite, non muore di delirium tremens; esso si corrompe e muore pel lotto. Il lotto è l’acquavite di Napoli.|
Matilde Serao
Il lotto appaga la fantasia napoletana ed ecco che ogni sogno si tramuta in un numero della smorfia napoletana.
Le edicole votive sono parte integrante del tessuto urbano della città di Napoli. Esse adornano ogni vicolo e angolo di strada a testimonianza di una forte superstizione. Lo vediamo in numerose riproduzioni fotografiche di artisti come Luca Iovino, Sam Gregg o Sergio Siano.
Mimmo Jodice in questa meravigliosa fotografia ritrae un artigiano mentre lavora alla realizzazione di una Madonna marmorea, a testimonianza della forte religiosità della città. Per il napoletano “a pavà e a murì” c’è sempre tempo, come recita un antico proverbio; la morte viene rispettata ma allo stesso tempo esorcizzata-grazie all’ironia!
Sentimentalismo partenopeo e Passionalità
“Quanno se fa l’ammore sotto a luna”… il popolo napoletano è verace e passionale, le strade di Napoli sono costellate di coppie occupate a “fare all’ammore” e di questo se ne accorse Charles Traub, fotografo americano, che per il suo progetto fotografico “La Dolce Via” ritrae alcune coppie che si abbandonano ad effusioni amorose-complice un bel panorama. Il sentimentalismo partenopeo si rivela anche nell’espressione musicale, basti pensare alla canzone napoletana da Murolo a Pino Daniele. Quest’ultimo è stato ritratto da fotografi di fama internazionale come Guido Harari e Mimmo Jodice.
Concludo questo articolo con una frase celebre di Luciano de Crescenzo, che è possibile leggere anche sulla targa commemorativa a lui dedicata in vicoletto Belledonne, nel quartiere Chiaia:
|Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.|
Dedico questo Articolo a tutti i “napoletani”-nati a Napoli e non- che ho conosciuto…perchè essere napoletano è davvero meraviglioso!
STAY TUNED!
Complimenti ottimo lavoro
Grazie Antonio!