Paolo Sorrentino è indubbiamente uno degli autori più interessanti nel panorama cinematografico italiano. In attesa dell’uscita di È stata la mano di Dio, vogliamo proporvi i 5 titoli imperdibili di questo straordinario autore.
Vincitore di numerosi premi tra cui un Oscar, un Golden Globe, cinque David di Donatello e otto Nastri d’argento, ha diretto film per il cinema, per la tv, spot pubblicitari fino alla seria televisiva The Young Pope (2016) prodotta da Sky e Hbo con un cast stellare tra cui spiccano Jude Law, Diane Keaton e Silvio Orlando.
L’uomo in più
Film d’esordio e il suo primo vero grande successo. In questa pellicola uscita nelle sale nel 2004, ci sono tutti i temi prediletti dal regista, che ritroveremo anche nei suoi film più recenti. La musica e il calcio in un panorama di ultimi, disonesti e onesti. Sorrentino mostra la tragicità della vita attraverso le vite di due uomini legati dallo stesso nome: Antonio Pisapia (Andrea Renzi) e Tony Pisapia (Toni Servillo). Il primo un calciatore all’apice del successo, la cui carriera viene stroncata da un brutto infortunio sul campo, mentre il secondo, musicista, viene arrestato con l’accusa di aver avuto un rapporto sessuale con una sua fan minorenne.
Il personaggio di Toni Pisapia tornerà nel romanzo dello stesso Sorrentino Hanno tutti ragione del 2010, mentre la figura del calciatore è ispirata alla tragica vicenda di Agostino Di Bartolomei, ex campione della Roma morto suicida.
Le conseguenze dell’amore
Le conseguenze dell’amore, secondo lungometraggio del regista, uscito nelle sale nel 2004, sempre in collaborazione con Toni Servillo nei panni di Titta di Girolamo, brooker finanziario che lavora per la mafia, costretto a vivere in Svizzera a causa del suo passato.
Metodico consumatore di eroina, vive chiuso in un albergo in Svizzera e il suo unico contatto umano è Sofia (Olivia Magnani) barista dell’Hotel. Titta si innamora e da quel momento, le conseguenze dell’amore sconvolgeranno la sua triste e monotona fino al suo tragico finale. Sorrentino, attraverso una vita monotona, riesce perfettamente a mette in scena un dramma sull’importanza delle relazioni umane e sull’apatia del vivere quotidiano impossibile da ignorare.
L’amico di Famiglia
In un universo di reietti, nella miseria umana e urbana è ambientato L’amico di famiglia (2006). Protagonista della pellicola questa volta è Giacomo Rizzo nei panni di Geremia de’Geremei.
Attraverso la quotidianità di quest’infimo usuraio, Sorrentino scandaglia maggiormente l’animo umano, fino ad arrivare ai suoi aspetti più ributtanti, mostrandoci come il rancore, l’insoddisfazione e l’avarizia siano il male di un’intera società. Le linee tra bene e male si confondono in questo film che fa del carnefice la vittima di una società corrotta nella quale non esiste salvezza per nessuno.
Il Divo
Con Il Divo (2008), Sorrentino gira un film sulla vita di uno dei politici più influenti della storia del nostro paese: Giulio Andreotti, interpretato da Toni Servillo. L’attore e il regista riescono a mettere in luce, con questa pellicola, mescolando realtà e fantasia, tutti i difetti e le nevrosi di questo personaggio.
La grande sete di potere che ha sempre caratterizzato l’ex senatore democristiano viene raccontata senza filtri, in modo a tratti grottesco, allo scopo di instaurare una riflessione sui mali del nostro Paese.
La Grande Bellezza
Nel 2013 esce nelle sale La Grande Bellezza, film che valse al regista l’Oscar per il miglior film straniero.
Film che ha diviso pubblico e critica, un’Odissea romana, nella quale, Sorrentino, mette maggiormente in luce l’abisso morale ed etico in cui si trova l’Italia. La pellicola racconta la storia di Jep Gambardella (Toni Servillo), critico teatrale e il suo essere diventato re delle feste a Roma dopo aver avuto successo e fama con un libro scritto in gioventù.
Cinico e disincantato, Jep Gambardella, ci mostrerà, attraverso i suoi occhi, una Roma bellissima e malinconica abitata dalla vuotezza della società borghese contemporanea. Guardando questo film, lo spettatore inizierà un viaggio onirico in un modo fatto di botulino e danze macabre su terrazze mozzafiato dalle atmosfere felliniane.
È stata la mano di Dio
Dopo il film che gli ha fatto vincere l’Oscar, parliamo un po’ di un’altra pellicola che potrebbe valergli la Statuetta. La storia è quella di Fabio (Filippo Scotti), alter ego dello stesso Sorrentino, figlio di una coppia della buona borghesia napoletana. Il regista attraverso questa pellicola intima racconta allo spettatore un periodo particolare della sua vita nella Napoli degli anni ’80 e dell’arrivo di Maradona.
A me Maradona ha salvato la vita. Chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta da ormai due anni, invece di passare il fine settimana a Roccaraso, nella casetta di famiglia. Mi diceva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta però mi diede il permesso di andare a vedere Empoli-Napoli. Di colpo mi citofonò il portiere. Credevo fosse per dirmi che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì dell’incidente (Paolo Sorrentino)
Il film uscirà nelle sale il 24 novembre e dal 15 dicembre sarà disponibile in streaming su Netflix.