Sul fantastico palcoscenico del Piccolo Bellini, va in scena, dal 2 al 7 novembre, “La tragedia è finita, Platonov”, di Liv Ferracchiati, con scene dal Platonov di Anton Čechov.
L’opera di Čechov…
L’opera di Čechov, è ambientata nella profonda campagna russa, il protagonista è il ventisettenne maestro elementare Platonov, coniugato, del quale sono innamorate sia la proprietaria terriera Anna Petrovna, sia Sofja, moglie del figliastro di Anna, sia una delle sue colleghe insegnanti. Platonov è cinico, e nel corso dell’opera viene paragonato ad Amleto ed a Don Giovanni.
…e quella di Ferracchiati
Da Čechov a Ferracchiati, il protagonista Platonov, si spoglia un po’ del suo cinismo, e diventa simile al “nostro uomo”, fragile confuso, spaventato dalle sue paure, ed in preda ai suoi inconsolabili dolori. Un uomo contemporaneo, in cui l’incapacità di scegliere non ha un’accezione negativa, ma una lettura più “umana”. Come molti non riesce a rinunciare a nessuna delle opportunità, ma non per questo è da biasimare, piuttosto da osservare con indulgenza, perché ogni sua azione, ogni suo limite, è riconducibile alla sua stessa natura.
Ferracchiati e Platonov
L’autore e regista, che dichiara sin dal titolo le sue intenzioni di stravolgimento del punto di vista, destruttura il testo Čechoviano ricollocandolo in un’architettura narrativa contemporanea in cui si muovono solo il protagonista e le quattro donne innamorate di lui (gli straordinari Riccardo Goretti, Francesca Fatichenti, Alice Spisa, Petra Valentini e Matilde Vigna) affiancati dall’inedito personaggio del “lettore” – interpretato da lui stesso – che fa da contrappunto al personaggio di Platonov, creando un dualismo ironico che sottolinea il carattere caotico e umanissimo dell’infelicità del giovane.
Ferracchiati stesso, confessa di aver trovato rifugio nell’inazione di Platonov, come spesso capita a chiunque di sentirsi sollevato dal poter non scegliere.
Liv Ferracchiati laureato in Lettere e Filosofia a La Sapienza di Roma e diplomato in regia teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, fonda nel 2015, la Compagnia The Baby Walk, con la quale inizia il progetto Trilogia sull’Identit
à, sul tema del transgenderismo da femmina a uomo. Inizia così la sua carriera che lo porta, dopo diversi lavori e premi, nel 2020 alla rielaborazione drammaturgica del Platonov di Anton Čechov , debuttando alla Biennale Teatro 2020, 48° Festival Internazionale del Teatro e ricevendo la Menzione Speciale della Giuria Internazionale.
Un’occasione quindi da non perdere, per vedere un classico in versione contemporanea, in uno scenario caratteristico come il Piccolo Bellini, finalmente liberi, o quasi, dalla tragedia, quella vera del Coronavirus, che ha reso tutti un po’ più poveri, ma anche più affamati di sapere.