Il teatro Bellini è sempre stato uno dei fiori all’occhiello degli ambienti della cultura cittadina, ponendosi ancora oggi come una realtà molto importante e in continua evoluzione.
“O San Carlo p’a grandezza, ‘o Bellini p’a bellezza.”
Così cita un un detto napoletano a cui effettivamente non possiamo fare altro che dare ragione. Il teatro Bellini, oggi situato in via Conte di Ruvo, è in effetti un vero e proprio gioiellino. Ma andiamo con ordine, ricostruendo la sua particolare storia.
La prima fondazione del teatro Bellini
Nel 1864 il barone napoletano Nicola Sabelli, commissionò all’architetto Carlo Sorgente la costruzione di un teatro. Volle dedicarlo a Vincenzo Bellini, il famoso musicista catanese che si era formato nel vicino Conservatorio di S. Pietro a Majella e che a Napoli aveva composto le sue opere più belle. Per questo motivo la collocazione scelta per il nuovo stabile fu via Bellini, ovvero la strada che precede la sua attuale posizione e quindi più vicina a piazza Dante.
Questo progetto nasce nel contesto della grande riqualificazione del quartiere Museo della seconda metà dell’Ottocento, zona che comprende il Museo Nazionale, Port’Alba e il già citato Conservatorio. Fu realizzato un teatro a pianta circolare, capace di ospitare almeno 1200 persone e dove si programmavano specialmente spettacoli circensi ed equestri.
L’incendio e la ricostruzione
Nell’aprile del 1869 il primo teatro Bellini fu distrutto da un incendio, come succedeva spesso nei teatri a quel tempo, illuminati con la luce delle candele. Nonostante la tragedia, non ci si perse d’animo e subito fu affidato sempre all’architetto Sorgente il progetto di ricostruzione del teatro di cui erano rimaste solo le mura esterne.
Questa volta però i cambiamenti rispetto al vecchio stabile furono sostanziali. Prima di tutto la stessa collocazione del teatro cambiò, spostandosi nella sua attuale location di via Conte di Ruvo. Anche la struttura subì delle modifiche, diventando a ferro di cavallo e aumentando gli ordini dei palchi. Questa seconda inaugurazione è datata nel 1878.
Il Bellini nel Dopoguerra
Nel periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale, il teatro visse un lungo periodo di decadenza. Nel 1962 fu abbandonata la sua funzione originaria, trasformando lo stabile in un cinema di terz’ordine che successivamente fu chiuso. Ma l’importanza del Bellini che aveva scritto la storia delle rappresentazioni teatrali a Napoli, non poteva essere dimenticata. Ragion per cui nel 1986 fu acquisito dal maestro Tato Russo, che lo riportò agli antichi fasti rendendolo sede della sua compagnia. A questo contesto, quindi, possiamo datare la terza inaugurazione del teatro e più precisamente nel 1988.