Come tutti sanno Napoli è una città piena di cultura, arte e storia “in superfice”. Ma forse non tutti sanno della quantità di opere e di meraviglie sotto i nostri piedi A Napoli, chiamata per l’appunto Napoli sotterranea. In particolare per la sezione #vivinapoli oggi andiamo alla scoperta del progetto “Underneath the Arches” che continua con l’artista cubano Adrian Melis. Essendo il terzo artista inviato per il programma culturale Underneath the Arches che, con “Terra asciutta”, fa scoprire nuove meraviglie nell’antico Acquedotto del Serino. “Terra asciutta” è il titolo della prima esposizione napoletana di Adrian Melis. Artista di origini cubane, trasferito a Barcellona, che ha preso parte al progetto culturale in questione a cura di Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone.
L’artista
Adrian Melis è nato nel 1985 a L’Avana, Cuba, dove si è laureato presso l’Instituto Superior de Arte, nel 2010. I suoi lavori sono entrati a far parte di importanti collezioni di arte contemporanea tra cui il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona. Il Museo di Arte Moderna di Varsavia. E’ riconosciuto anche come regista, oltre che artista, infatti è la sua la realizzazione di film come: Engagement Rate Formula e The New Man And My Father.
Il background
L’origine del nome “Terra asciutta” per l’acquedotto antico deriva proprio dal fatto che il progetto portato avanti da Adrian Melis è sotto(terra) e all’ asciutto per l’assenza di acqua. Ma, nonostante ciò, è incredibile la magnificenza del posto e la grandezza storica e architettonica dell ‘acquedotto essendo di epoca romana e estendendosi per circa 100 chilometri. Adrian Melis si è cimentato nell’ambiziosa opera di far ri-vivere gli spazi dell’acquedotto del Serino, un’infrastruttura romana che anticamente risolveva i problemi idrici della città di Napoli, collegando le fonti del Serino, situate nei pressi del monte Terminio in Irpinia, sino alla Piscina Mirabilis a Miseno, il totale del percorso arriva a 100 chilometri, per l’appunto. realizzato in collaborazione con l’Associazione VerginiSanità, con il supporto di Fondazione Morra e MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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