Ho bisogno di qualcuno
Che mi indichi la strada
La ragazza del futuro
Forse l’ha trovata
Il cantautore incontra gli alunni del IC Plesso Pretone 88° Circolo “DeFilippo” di Ponticelli, nell’ambito del suo progetto sociale IO VORREI
Il cantautore bolognese Cesare Cremonini ha pubblicato il suo nuovo disco Ragazza del Futuro. L’album è certamente un disco adulto, che non rinuncia a parlare ai giovani. “Senza pudore spalanca così le braccia, per abbracciare la vita di quante più persone possibili, perché la felicità nasce da un dialogo, da un confronto, dallo stare insieme”. Quattordici innovative tracce diventano anche pretesto per un viaggio interiore che proietta la sua musica verso il futuro. Lontano dal format musicale improntato al gusto commerciale di facile consumo.
#IOVORREI, visioni alternativa
Il concept si allarga evolvendosi fino ad inglobare un progetto artistico e benefico rivolto ai giovani delle periferie di alcune città. Nome del progetto: IO VORREI, scopo primario la riqualificazione urbana attraverso le opere del famoso street art siciliano Giulio Rosk (autore del murales Falcone+Borsellino dipinto a Palermo). Vere e proprie opere d’arte aventi un filo conduttore legato alle canzoni dell’album di Cremonini. La traccia Ragazza del Futuro diviene opera visuale grazie al volto delle piccoli modelli scelte da Rosk tra gli alunni delle scuole dei quartieri extra urbani.
L’importanza delle Scuola
La Scuola come istituzione e come luogo fisico d’inclusione, vero centro di gravità come la definisce lo stesso Cesare Cremonini. Accendere le luci della ribalta sulle periferie: Ponticelli, lo sperone di Palermo, L’isola di Firenze, il lido di Ostia. Ecco quanto dichiarato dall’artista durante la presentazione del suo lavoro discografico a Milano:
“Essere un personaggio popolare in questo momento è un’occasione, ma anche una responsabilità: quella di trasmettere messaggi sociali ai ragazzi e ragazze del futuro”, spiega Cesare Cremonini. E aggiunge: “L’arte può e deve rappresentare questa speranza. Il fine è la riqualificazione urbana e lo sviluppo di laboratori creativi per i ragazzi e le ragazze di questi luoghi spesso dimenticati, perché il domani va protetto e per farlo bisogna immaginarlo”.
Visione alternativa delle periferie
Dare un’immagine diversa di questi quartieri lontana dagli stereotipi. Farne parlare per i laboratori multidisciplinari formativi, per gli incontri periodici con la star della canzone, per le nuove opere d’arte ecc. Insomma coinvolgere le Istituzioni oppure obbligarle ad operare per il benessere di cittadini molto spesso considerati di serie B. Dare voce all’infanzia, ascoltare i loro desideri… Credere fermamente che la speranza di un futuro migliore si debba coltivare insegnando ai più piccoli l’arte della convivenza. Ed in maniera osmotica imparare dai bambini la loro totale mancanza d’ipocrisia, la tolleranza, la capacità innata d’integrare ed integrarsi con gli altri.
“Le mura delle periferie trasudano odio” diceva John Lewis, il reverendo amico di Martin Luther King, facciamo che la musica, l’arte e l’impegno delle istituzioni lo trasformino in “Mille Culure”. A nome di tutti i napoletani: Grazie Cesare!