
Il Doriforo di Policleto è una delle più famose statue dell'antichità realizzata in diverse copie romane basate sull'originale greco in bronzo del 450 a.C.
Oggi parliamo di un grande classico, e quando dico classico intendo letteralmente, mi sto riferendo al Doriforo. Il Doriforo, cioè portatore di lancia, è una statua marmorea, copia di un originale bronzeo greco attribuito a Policleto.
Greco originale, ma copia romana
Il Doriforo, così come tante altre sculture del periodo romano, è un rifacimento in marmo di statue in bronzo greche dei secoli precedenti. Quello che colpisce è che queste statue in marmo venissero sostanzialmente riprodotte quasi in serie, tant’è vero che è possibile ritrovare sparse per l’Europa diverse statue con i medesimi connotati stilistici, formali e temporali. In questo caso il miglior esemplare di Doriforo è quello conservato al Museo Archeologico di Napoli, datato tra il II-I secolo a.C. e ritrovato a Pompei, mentre l’originale realizzato da Policleto doveva essere databile al 450 a.C.
La fortuna del Doriforo
A quanto pare quella di Policleto è stato uno dei soggetti più replicati nella statuaria marmorea romana nella bassa Repubblica. Vi sono varie copie del Doriforo, quella dell’Archeologico è stata rinvenuta nel 1797 nella palestra Sannitica; ma vi sono anche le versioni con aggiunte, leggasi restauri postumi, come quelle dei Musei Vaticani, oppure degli Uffizi.
Il Canone di Policleto
La particolarità del Doriforo di Policleto sta nella ricerca dell’armonia delle forme e delle proporzioni che, l’artista avrebbe ricercato attraverso una vera e propria ricerca matematica. Da quanto si evince dalle descrizioni e trascrizioni parziali del perduto Canone, trattato artistico dello stesso Policleto, per realizzare questa statua lo scultore avrebbe compiuto un gran numero di misurazioni su dei giovani fino a ricavare il modulo matematico che legasse tra loro tutte le varie parti anatomiche. In questa maniera, sulla stessa base di pensiero di quello che era nello stesso periodo in architettura il modulo, Policleto ricavò che stabilità una misura come unità questa aveva la stessa proporzione in tutti e che pertanto si potessero calcolare le proporzioni di una statua in maniera esatta e naturale. Quel caso del Doriforo le proporzioni adottate sono tali che utilizzando la testa come unità di misura, questa sia 1/8 dell’altezza, 3/8 dal busto e ½ dalle gambe.
Dinamismo classico
Quello che noi chiamiamo oggi Doriforo, cioè portatore di lancia, doveva essere originariamente una rappresentazione di Achille realizzata attorno al 450 a.C. La figura che è stata realizzata mostra una tipica applicazione del chiasmo cioè il ritmo incrociato del movimento degli arti in maniera tale da dare dinamismo alla figura. In questa composizione, guardando la statua vedremo che la gamba destra è tesa mentre la spalla sinistra è in tensione, mentre la gamba sinistra è in flessione, si sta staccando da terra, mentre la spalla destra si abbassa per accompagnare il movimento della camminata. Si tratta di una composizione nuova per il periodo, che rompe con la tradizione severa e statica della statuaria precedente incentrata su una rappresentazione immobile del soggetto, ben più che “sull’attenti”.