Il 6 maggio è la Giornata mondiale del colore. E quindi come non parlare di un importante progetto culturale napoletano, quale il MANN in Colours.
MANN in Colours
MANN in Colours è un progetto scientifico che va avanti dal 2018.
Realizzato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con la National Taiwan Normal University di Taipei e condotto dall’archeologa Cristiana Barandoni, si tratta di un viaggio alla riscoperta degli antichi colori delle opere esposte al museo.
Il progetto lavora sulle tracce cromatiche, a volte impercettibili all’occhio umano ma ancora esistenti sulle sculture, e ha lo scopo di recuperare l’aspetto originale di queste ultime e rivoluzionare la loro percezione estetica da parte dei visitatori.
Un progetto scientifico
Il progetto include analisi chimiche e fisiche su sculture selezionate della Collezione Farnese, consentendo di ricomporre i relativi set cromatici. Tutti i dati raccolti sono sistematizzati in un database appositamente progettato, il primo database italiano sull’antica policromia finanziato da un museo italiano. In una vera e propria Expert Room il pubblico ha potuto seguire le diverse fasi della ricerca e diventare protagonista di un originale viaggio di conoscenza.
Le opere per la Expert Room
Le opere scelte per le analisi nella Expert Room sono:
- “La Venere Marina” rinvenuta a Pompei nell’atrio della casa IX: è stata scelta per questo progetto perché presenta evidenti tracce di colore rosso e azzurro nel mantello.
- “La Venere in Bikini” proveniente anch’essa da Pompei, dalla casa di Maximus. La dea indossa un elegante bikini dorato ed è raffigurata mentre si slega un sandalo con fare sinuoso ed elegante.
- “La Venere (tipo) Lovatelli”, una singolare scultura rinvenuta a Pompei nella casa di Diomede. Sinuosa e nuda fino alle gambe, recando nella mano sinistra il pomo del giudizio di Paride, presenta visibili tracce di policromia e fori ai lobi delle orecchie.