Da poco è stata inaugurata la nuova Piazza Municipio e la sua veste, spoglia rispetto a quella degli anni precedenti, ha fatto storcere il naso a più di un cittadino. In generale, alcune piazze di Napoli hanno subito, spesso, un cambiamento nella loro struttura architettonica con lo spostamento di monumenti e opere di varia natura. Al centro della nostra attenzione, oggi, vi è la Fontana del Gigante, un’importante monumento della città che ha viste un po’ nella sua storia.
La Fontana e il Gigante
La fontana è stata realizzata da Pietro Bernini e Michelangelo Naccherino su commissione di don Antonio Alvarez di Toledo, duca d’Alba importante uomo politico della corte del vicereame spagnolo a Napoli.
La fontana inizialmente era collocata alla sinistra dell’odierno Palazzo Reale, all’inizio di quella che ora è via Cesario Console e che all’epoca, nel XVII secolo era chiamata salita del Gigante. La disposizione del largo di Palazzo, l’odierna Piazza Plebiscito, all’epoca era molto diversa, come si può osservare anche nei dipinti di Gaspar van Wittel; infatti tra il Palazzo Reale e Palazzo Salerno era presente la Fontana e una statua colossale, chiamata del Gigante e che dava il nome alla stessa fontana. La statua che accompagnava la struttura della fontana venne realizzata attraverso il restauro di un busto raffigurante Giove ritrovato a Cuma, a questo busto vennero aggiunte le parti mancanti e collocato presso la salita attorno il 1670.
A seguito dei lavori di risistemazione della salita alla piazza la fontana venne smontata e posta in deposito. Tra il 1882 e il 1886 la struttura venne rimontata e posta nei pressi del palazzo dell’Immacolatella al molo piccolo, per poi essere ricollocata nel 1889 nella villa del Popolo.
La fontana venne posta nell’odierna posizione, lo slargo che congiunge via Partenope e via Nazario Sauro, dopo la realizzazione della colmata di Santa Lucia.
Pietro Bernini
L’artista che realizzò la fontana fu Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo,un artista che http:// fu attivo principalmente a Napoli e a Roma. Pietro, di origini toscane, si formò nella seconda metà del XVI secolo presso Sirigatti e il Cavalier d’Arpino. La sua fu un’attività volta alla pittura e alla scultura, con una parentesi importante con Michelangelo Nacchiero, collega con il quale si dedicò alla decorazione di fontane come quella del Gigante a Napoli e del Nettuno.
Stile
La struttura della fontana è rappresentata da tre archi a tutto sesto con quattro colonne sugli archi di base comuni; sugli archi sono posti gli stemmi della città, del viceré di Napoli e del re di Spagna. Nell’arco centrale è posta la fontana, a vassoio, sorretta da due animali marini, mentre in quelli laterali sono presenti due divinità fluviali intente a combattere dei mostri marini. Agli estremi laterali, accanto alle colonne sono presenti due le cariatidi con le cornucopie in segno di abbondanza.
La fortuna di questo monumento è durata ben oltre quella che si potesse immaginare, venendo presa a modello nel 1957 da Manfredo Manfredi per l’arco simbolo della nota trasmissione Carosello.