
La nuova mostra di Vittoria Piscitelli nel segno di Seghers Daniel. Scopriamo di più sulla giovane artista visiva e la mostra STILL_LIFE_SCAN
Venerdì 18 Marzo è stata inaugurata una delle mostre più on-trend della stagione primaverile: STILL_LIFE_SCAN di Vittoria Piscitelli a cura di Luca Manzo. La mostra è patrocinata dal Comune di Napoli, la Regione Campania e il MADRE su invito del Museo Filangieri.(Ne abbiamo parlato anche qui). Non potevamo mancare, anzi ne abbiamo approfittato per conoscere meglio questa giovane artista visiva. Vittoria Piscitelli reinterpreta il genere natura morta o still-life– dal tedesco still-leben ovvero vita immobile-realizzando composizioni floreali che si ispirano alle opere dei grandi artisti fiamminghi del XVII secolo, come Daniel Seghers.
A tu per tu con Vittoria Piscitelli
Innanzitutto Complimenti per il tuoi lavori e grazie per averci concesso l’intervista!
- Parlaci un po’ di te. Com’è iniziata la tua carriera artistica?
Come molti ho realizzato studi artistici dal liceo fino all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ho studiato Pittura e Graphic Design. Immediatamente dopo il percorso tradizionale di studi ho avuto l’opportunità di esprimermi in progetti dimostre personali (U.G.L.Y 2012, Abat-Jour 2015, Tutto questo l’ho fatto solo per te 2017 e l’ultima Still_Life_Scan, 2022) e mostre collettive. Dall’ultimo progetto ho iniziato una collaborazione con la SimonBart Gallery che ora mi rappresenta. Parallelamente alla mia carriera artistica mi occupo dell’identità estetica ed editoriale del progetto discografico Tropico già Universal/Island records, attività per me davvero stimolante.
- Collage, ricamo, arti digitali.Quando hai cominciato a percepire te stessa come artista?
Scegliere un percorso di studi accademico implica già una consapevolezza inconscia su chi si è e dove si desideri arrivare. Non ci si osserva allo specchio un mattino incoronandosi di alloro, forse è più giusto affermare che si crea per colmare un’assenza, una mancanza. Per risolversi
- Venerdì scorso è stata inaugurata la tua mostra al Museo Filangieri di Napoli–STILL_LIFE_SCAN-. Quali sono i riferimenti culturali e artistici che ti hanno influenzata maggiormente e quale tecnica hai utilizzato?
la Storia dell’Arte è come uno scrigno al quale attingo di volta in volta durante il mio processo creativo.desideravo creare questa volta qualcosa che fosse finalmente bello, ridando poesia alla banalità di un oggetto (lo scanner digitale) ponendomi in un confronto impossibile con la grande tradizione fiamminga delle nature morte del XVII-XVIII secolo,come la meravigliosa composizione di Daniel Seghers presente nella collezione Filangieri.lo scanner digitale digitale cattura venature di petali e steli restituendoci un’immagine metafisica.
- Le tue composizioni si inseriscono armonicamente con lo spazio museale, in una perfetta fusione tra antico e contemporaneo.Come mai proprio il Museo Filangieri?
Il curatore della mostra Luca Manzo mi ha insegnato ad entrare in punta di piedi sul meraviglioso pavimento maiolicato della Sala Agata e a conoscere la sensibilità collezionistica di Gaetano Filangieri.Non potevo immaginare altro luogo, ma mi sono imposta di rispettare ed onorare il contesto.
Vittoria Piscitelli tra antico e moderno. La sua mostra nel segno di Daniel Seghers

Daniel Seghers(1590-1661) è stato un pittore fiammingo specializzato nel genere pittorico di soggetti floreali, sopratutto ghirlande. A Daniel Seghers è attribuita la diffusione del motivo a ghirlanda in Italia, introdotta poco prima da Brueghel il vecchio nelle Fiandre, di cui fu allievo. Seghers collaborò con Rubens, Poussion e il Domenichino. A Napoli esistono due opere di Daniel Seghers, che vale la pena conoscere. La prima è conservata a Capodimonte, nella Sezione Natura Morta; la seconda si trova proprio all’interno del Museo Filagieri.
Vittoria Piscitelli esprime la propria personale idea estetica ponendosi in continuità con i capolavori di Daniel Seghers e della pittura fiamminga di genere floreale del Seicento. Qui il nero crepato degli antichi fondi ad olio diventa la profondità del buio che sfugge alla lampada che cattura, invece, per sempre, attraverso ritocchi analogici e digitali ci spiega Luca Manzo, curatore della mostra.

Ne conseguono nature morte contemporanee-tutt’altro che ieratiche-dalla potente suggestione visiva. Il progetto si pone in continuità con la ricerca del rapporto tra realtà e rappresentazione, tra verità e artificio; la fragilità dei fiori seppur impressa in un’immagine digitale attraverso l’utilizzo di supporti tecnologici-in questo caso lo scanner-non perde la sua essenza vitalistica, invero sembra quasi che da essa se ne sprigioni il profumo. L’arte di Vittoria Piscitelli raggiunge effetti pittorici straordinari, avvolgendo i nostri sensi in una ghirlanda di emozioni che creano sensazioni uniche e personali.
Appuntamento di Primavera da non perdere! Al Museo Filangieri fino all’8 Aprile.