Paky, pseudonimo di Vincenzo Mattera, è un rapper italiano classe ’99, originario di Secondigliano, del Monte Rosa.
Cresce a Rozzano, in provincia di Milano, trasferendosi da Napoli all’età di dieci anni.
Oggi Paky rappresenta una realtà che è quotidiana nei quartieri della periferia e della loro situazione non proprio serena.
È da pochi anni nella scena rap italiana, precisamente dal 2019 con la pubblicazione della sua hit “Rozzi”, ma Paky non è uno qualunque.
Ciò che lo caratterizza è sicuramente l’utilizzo di un tono quasi del tutto nasale e di un flow gangster con cui “demolisce” le basi.
Vincenzo ha solo 22 anni ma è già molto rispettato dalla maggior parte della scena italiana, tra tutti Guè e Marracash che sono presenti nel suo primo album “Salvatore”.
Paky, un nome da pochi singoli ma da tanti successi
Ebbene si, la discografia di Paky, album escluso, è composta da solo 4 singoli, come annunciato dal rapper stesso lo scorso dicembre in un freestyle pubblicato sul suo profilo Instagram.
Le 4 canzoni in questione sono “Rozzi”, “Non scherzare”, “Boss” e “In piazza” in collaborazione con Shiva, che hanno fruttato un disco di platino e 3 dischi d’oro.
Il resto della sua discografia è formato da collaborazioni di un certo livello, partendo da “Ti levo le collane” con Guè a “Tik Tok Rmx” nell’ultimo album di Sfera Ebbasta.
Ma non è finita qui, infatti, troviamo “Fendi Belt” nell’album del suo amico Shiva, canzone certificata disco d’oro e “Extendo” con Lele Blade che ha superato i 15 mln di streaming.
Insomma, abbiamo capito che quando c’è Paky sulla traccia, è una hit assicurata nonostante parli di tematiche non da radio.
Paky è arrivato anche al Festival di Sanremo, infatti Amadeus, durante la finale, ha fatto un freestyle citando un pezzo di una canzone del rapper di Rozzano.
Paky è il Salvatore del gangsta rap italiano
Da oggi disponibile, su tutte le piattaforme digitali, “Salvatore”, il nuovo album di Paky prodotto per Island Records / Universal Music Italia.
Il progetto è composto da 17 tracce inedite con 6 collaborazioni importanti, troviamo Guè, Marracash, Luchè, Mahmood, Geolier e Shiva.
L’album è stato anticipato dall’uscita di 3 singoli, “Blauer”, “Mama I’m a criminal” e “Storie tristi”, tutte hit di diverso genere.
Blauer è un brano banger dal forte impatto, che ricalca l’animo più crudo e provocatorio di Paky, caratteristica che lo contraddistingue dal resto della scena italiana.
Le altre due sono canzoni più sentimentali in cui il rapper ricorda la vita tra i quartieri e di come l’hanno cambiato e l’hanno portato a diventare ciò che è oggi.
Paky ricorda i momenti difficili di quando viveva con molte persone all’interno di un bilocale e s’interroga sull’esistenza di Dio, visione del tutto atea.
Di seguito la tracklist:
1) Intro
2) 100 Uomini
3) Blauer
4) No Wallet feat. Marracash
5) Pascià
6) Auto Tedesca
7) Star feat. Shiva
8) Salvatore
9) Quando Piove
10) Vivi o Muori feat. Guè
11) Vita Sbagliata
12) Comandamento feat. Geolier
13) Giorno del Giudizio feat. Luchè e Mahmood
14) Mi Manchi
15) Storie Tristi
16) Mama I’m a Criminal
17) Bronx
L’album è spezzato in due parti dalla title track del disco che ha un significato molto importante per Paky.
Come spiegato nella traccia, il rapper si sente colpevole per la morte di suo zio in un incidente stradale, poiché l’ultimo messaggio che ha fatto distrarre l’uomo era il suo.
Un racconto molto sentito, da pelle d’oca che divide il progetto tra le canzoni banger, che lo caratterizzano, e tra le canzoni più tristi e melanconiche.