Sotto il museo Archeologico di Napoli, accessibile direttamente dalla stazione della metropolitana di Museo e dall’esterno di Piazza Cavour si trova un piccolo Museo nel Museo: Stazione Neapolis.
Stazione Neapolis: Piccolo grande museo
Nel Marzo 2005 è stata inaugurata la Stazione Neapolis, una esposizione permanente di tutti i reperti archeologici rinvenuti durante le attività di scavo della metropolitana Linea 1 di Napoli fino a quel momento. Si tratta di un’insieme di oggetti di vita quotidiana e anche opere d’arte rinvenuti in alcuni dei punti nevralgici della città: via Toledo, Piazza Bovio, piazza Nicola Amore e Municipio.
Grosso modo l’insieme dei reperti riesce a coprire l’intero arco cronologico dalla preistoria al periodo aragonese.
La suddivisione dei materiali è su base cronologica potendo osservare come l’area di Napoli fosse già abitata, o quanto meno con insediamenti più o meno stabili, dal IV millennio a.C.
La storia della città
In particolare la collezione permette di avere una cognizione di diversi periodi.
Si parte dalla preistoria con la presenza di tracce di coltivazioni nell’area di Sant’Elmo, segno che l’odierna collina del Vomero già fosse abitata da popolazioni preistoriche attorno al IV millennio a.C.. Tra le altre cose la conservazione di queste tracce è dovuta alla caduta di ceneri vulcaniche, cosa che permette anche di tracciare una storia geologica recente dell’area napoletana laddove non abbiamo fonti scritte dell’accaduto.
Per il periodo greco si fa riferimento a una serie di oggetti in vasellame rinvenuto nell’odierna area di Piazza Municipio, in quelli che erano gli scavi preliminari alla metropolitana. In corrispondenza della zona dell’antico porto di Neapolis, tenendo conto che anticamente il mare arrivava quasi a ridosso dell’odierna via Toledo e che si sia ritirato nel tempo.
Per il periodo romano sono presenti i resti architettonici, prettamente frammenti in marmo rinvenuti a Piazza Bovio, tra cui è da segnalare la presenza di una scultura di Nike rinvenuta nel 1893 nell’area del Borgo Orefici.
Sono stati ritrovati poi dei reperti risalenti al periodo tardoantico e medievale inquadrabili come i resti di una fortificazione presente originariamente nell’odierna Piazza Borsa e un a fontana del XIII secolo nei pressi degli scavi per la stazione Duomo, a Piazza Nicola Amore.
Molto più recenti sono invece i resti di epoca spagnola, dal XV al XVII secolo e che segnano quelli che sono stati i mutamenti urbanistici della città.
Oltre Neapolis gli altri ritrovamenti
Quelle conservate alla stazione Neapolis sono soltanto una parte dei reperti e dei resti che tracciano la storia della città di Napoli. Andando oltre l’idea della stazione Neapolis vi è da considerare che essa è parte integrante e ponte tra le Stazioni dell’Arte della metropolitana, che di per sé sono stazioni-museo, e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli che sorge sopra di essa. Ben oltre i piani iniziali della metropolitana che prevedeva un’integrazione tra arte contemporanea e mobilità oggi si è difronte alla necessità, oltre che opportunità, di musealizzare e conservare un gran numero di aree archeologiche che non si sarebbero scoperte senza le operazioni di scavo della metro Linea 1 come il tempio rinvenuto nell’area della stazione di Duomo, sul rettifilo e la grande area archeologica di epoca greco-romana e medievale tra piazza Municipio e il Maschio Angioino.